Skip to main content

2015-12-17 UPDATE: La scorta militare con il suo comportamento mette in pericolo due alunne della scuola di At Tuwani

Il 17 dicembre i soldati che ogni giorno scortano i bambini dei villaggi di Tuba e Maghayir Al Abeed da casa alla scuola situata nel villaggio di At Tuwani, si sono rifiutati di accompagnare due ragazze, esponendole così al rischio di attacchi da parte dei coloni israeliani della colonia di Ma’on e dell’avamposto illegale di Havat Ma’on. Senza nessun motivo i militari si sono rifiutati di accompagnare più di undici bambini e hanno detto alle ragazze più grandi (di 18 e 19 anni) che non sarebbero stati responsabili per loro e che avrebbero dovuto camminare da sole, dietro la jeep dei militari, lontano da tutti gli altri. A causa di una fitta nebbia, le due ragazze non potevano vedere la jeep e gli altri bambini ed erano molto spaventate. A circa metà del tragitto la jeep dei soldati si è fermata e questi hanno detto alle ragazze che erano troppo vicine e che avrebbero dovuto stare più lontane, mentre un soldato ha iniziato a camminare con loro. Lungo il percorso un colono israeliano si è avvicinato e ha iniziato a fischiare per richiamare altri coloni. Le due ragazze, seppur molto spaventate, sono riuscite a raggiungere la fine del tragitto. Le due ragazze, insieme a tutti gli altri bambini, ogni giorno devono aspettare la scorta per poter percorrere in sicurezza la strada che passa tra la colonia e l’avamposto israeliani, e ogni ritardo e negligenza dei soldati li mettono in serio pericolo. Dall’inizio dell’anno scolastico la scorta non ha completato il percorso con i bambini per cinque volte, lasciandoli soli a metà strada. In un’occasione i soldati sono rimasti lontani dai bambini mentre un colono gli bloccava la strada con la macchina, e in un’altra hanno minacciato di arrestare un bambino che stava giocando con un copertone vicino alla jeep militare. La scorta è arrivata con un’ora o più di ritardo in quattro occasioni, e in due di queste circostanze i bambini alla fine hanno deciso di percorrere un tragitto più lungo, accompagnati dai volontari internazionali.