I casi di vendetta di Agosto

Dalla consultazione dei quotidiani e del web, vi riportiamo i casi di vendetta di Agosto di cui si è venuti a conoscenza. I volontari di Operazione Colomba hanno archiviato sette casi di reati per vendetta che, come modalità, potrebbero aprire nuove faide tra le famiglie coinvolte. La maggior parte dei conflitti sono scaturiti per motivi sentimentali, debiti o questioni di proprietà della terra e in molti di questi casi la violenza è stata premeditata.

Casi di vendetta

Due casi di violenza per questioni economiche sono avvenute all’estero, rispettivamente ad Alessandria e a Savona, in Italia.
Nel mese di Agosto lo Stato albanese ha ottenuto l’estradizione di tre persone (un uomo dalla Repubblica Ceca, un altro dall’Inghilterra e l’ultimo dalla Grecia) condannate per omicidi legati al fenomeno della vendetta di sangue, accaduti tra il 1994 e il 1997.
Inoltre, questo mese è stato riportato su tutti i media albanesi un caso rilevante di gjakmarrje. Il 4 Marzo 2014 a Laç sono stati uccisi due fratelli e feriti altri due della stessa famiglia. L’autore, probabilmente affetto da malattia mentale, era stato ricoverato in psichiatria nel 2004, ma poi rilasciato. La gjakmarrje è avvenuta il 4 Agosto 2015 quando viene ucciso un uomo di 73 anni, parente dell’assassino dei due fratelli. La sua famiglia si era auto-reclusa dopo gli omicidi del 2014. I sospetti cadono quindi sulla famiglia rivale e i media non escludono la possibilità che l’omicidio sia stato effettuato da dei sicari.

Notizie dall’estero

A livello internazionale si riportano: un articolo di Elvira Dones uscito in Italia sulla rivista VanityFair (5 Agosto 2015 – pagina 30) che cita la tradizione del Kanun a seguito dell’omicidio del diciasettenne albanese di Pesaro; una scuola Austriaca che ha promosso un progetto di sensibilizzazione contro il fenomeno delle vendette di sangue (video), in sostegno di una famiglia kosovara-albanese richiedente asilo; la Civil Rights Defenders, un’organizzazione fondata a Stoccolma nel 1982 per la difesa dei diritti umani, che ha pubblicato nel mese di Agosto 2015 un report sull’Albania, nel quale si cita il fenomeno delle vendette denunciando l’esistenza ancora di almeno 70 famiglie auto-recluse.