Operazione Colomba – report mensile delle attività in Albania – giugno 2019

Situazione attuale
A giugno l’Albania ha attraversato un periodo di forte instabilità istituzionale. La campagna elettorale, in vista delle elezioni amministrative del 30 giugno, ha assunto toni aspri, tanto da provocare nel principale partito d’opposizione il boicottaggio del processo elettorale. Di conseguenza, a metà mese il Presidente della Repubblica ha deciso di annullare le elezioni, spostandone la data al 13 ottobre. Il Primo Ministro ha, invece, deciso di rispondere a questo atto mantenendo la data delle elezioni per il 30 giugno. In assenza della Corte Costituzionale, unico organo deputato a dirimere tali controversie, le elezioni si sono poi effettivamente svolte il 30 giugno, con una totale assenza dei candidati delle forze di opposizione, che si sono ritirati dalla competizione come gesto di protesta. Gli osservatori internazionali presenti hanno cercato comunque di garantire un corretto svolgimento delle votazioni. La crisi istituzionale in ogni caso è grave e rischia di pregiudicare anche la futura apertura dei negoziati per l’ingresso del Paese nell’Unione Europea.
A inizio mese, un amministratore della zona di Selenicë (Valona) è stato ucciso mentre cercava di sedare una rissa nata fra due cugini per motivi di proprietà. Nel riportare la notizia, i media locali hanno fatto riferimento a una sorta di “maledizione della proprietà”, poiché anche colui che aveva precedentemente ricoperto lo stesso incarico della vittima era stato ucciso 7 mesi prima per il medesimo motivo.
A metà mese, durante il consueto pellegrinaggio annuale che molti albanesi compiono per raggiungere il santuario di Sant’Antonio a Laç, due giovani hanno litigato a causa del parcheggio, e uno dei due ragazzi ha sparato all’altro, uccidendolo.

Condivisione, lavoro e novità sui volontari
Anche il mese di giugno è stato ricco di emozioni forti: Nadia, volontaria di lungo periodo, ha deciso di tornare in Italia dopo quasi due anni di presenza. Le visite di saluto alle famiglie sono state molto toccanti, simbolo del forte e profondo legame instaurato e basato sulla condivisione diretta di vissuti dolorosi ma anche di momenti di gioia e di speranza in un cambiamento.
A inizio mese abbiamo accompagnato due famiglie in vendetta di sangue al santuario di Sant’Antonio per offrire loro momenti di spensieratezza e di preghiera. Tali attività aiutano queste famiglie ad alleviare la tensione perenne in cui vivono.
A metà mese abbiamo accompagnato al cimitero una donna e la sua famiglia, in occasione dell’anniversario della morte della figlia e del suocero, uccisi a causa di una faida nel 2012. Purtroppo la pressione sociale impone a questa madre di seguire alcuni dettami della tradizione locale che ostacolano il suo percorso di rielaborazione del lutto e non la aiutano a liberarsi dal dolore che prova. In questa occasione abbiamo, quindi, donato loro un album per le fotografie in cui abbiamo riportato una dedica che li invita a inserirvi soprattutto ricordi positivi. Inoltre, ci siamo recati al cimitero di Scutari per onorare la tomba della nonna di un ragazzo ucciso a causa della vendetta di sangue. La nonna era una figura molto positiva all’interno della famiglia e tutti hanno di lei il ricordo di una persona che si prodigava per la pace. Il nostro gesto è stato molto apprezzato dai parenti: la figlia ci ha chiamati commossa, ringraziandoci per il rispetto e il pensiero a loro riservati. Infine, tutto il mese di giugno è stato dedicato all’organizzazione di un campo estivo la cui realizzazione è prevista a inizio luglio nella zona di Tropoja, area montuosa in cui la tradizione del Kanun è fortemente radicata. Quest’anno il tema del campo sarà “Il peso delle emozioni” e le attività saranno mirate a fornire strumenti per rielaborare le emozioni affinché esse non siano un fardello troppo pesante da portare e al fine di alleggerire una quotidianità molto spesso complicata dal contesto di chiusura.

Rapporto con le istituzioni e società civile
Durante il mese di giugno, abbiamo continuato ad analizzare i quotidiani per estrapolare informazioni riguardanti il caso dell’omicidio di Mario Majollari. A questo proposito, abbiamo contattato l’Avvocato del Popolo, che si è impegnato a mantenere monitorati eventuali ulteriori sviluppi del caso.
Infine, abbiamo partecipato all’evento organizzato a Tirana dall’Ambasciata Italiana per celebrare la Festa della Repubblica Italiana. L’iniziativa ci ha permesso di salutare la Primo Segretario dell’Ambasciata, Raffaella Campanati, che ha terminato la sua missione in Albania. A lei va il nostro più sentito ringraziamento per aver sempre sostenuto il nostro lavoro e per aver creduto nei nostri valori.