Comunicati Stampa

Operazione Colomba: verità e giustizia per le vittime della vendetta di sangue

«Facciamo appello alle istituzioni albanesi affinché venga fatto tutto il possibile per assicurare alla giustizia i responsabili dell’omicidio di Mario Majollari e dare finalmente una risposta alla sua famiglia. Non c’è pace senza giustizia».
E’ quanto dichiara in una nota Operazione Colomba, il Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito all’omicidio di Mario Majollari. Da fonti giornalistiche albanesi si apprende che l’unico accusato, Kastriot Gjuzi, è stato prosciolto dal tribunale per insufficienza di prove.

Il 10 aprile 2018 il 28enne Mario Majollari, rimpatriato dalla Svezia dove la sua richiesta di protezione internazionale era stata rigettata, è stato ucciso a Tirana per sospetti motivi di vendetta di sangue, poiché suo padre nel 2000 aveva ucciso Ilir Gjuzi, fratello di Kastriot Gjuzi. A questo punto, ci si chiede chi abbia ucciso Mario Majollari e perché.
Questo caso riporta l’attenzione all’omicidio di Marie e Kol Qukaj, uccisi il 14 giugno 2012 in Dukagjin, i cui responsabili non sono ancora stati individuati. Anche qui i motivi degli omicidi sembravano essere legati a una faida tra due famiglie. (altro…)

COMUNICATO STAMPA – Vendette di sangue, Operazione Colomba: «Sono ancora una realtà in Albania»

Operazione Colomba«Il fenomeno delle vendette di sangue è purtroppo una realtà ancora tangibile e significativa in alcune aree dell’Albania. Non solo l’Unione Europea ma anche le stesse Istituzioni albanesi hanno

riconosciuto l’esistenza del fenomeno». È quanto dichiara in una nota Operazione Colomba, il Corpo di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito all’intervista del Consigliere del Ministro dell’Interno albanese alla trasmissione TV italiana Le Iene.

«Il fenomeno viola i fondamentali diritti dell’uomo, tra cui, primo fra tutti, il diritto alla vita ed ha come conseguenza anche il problema dell’auto-reclusione. Per eradicare questo problema – continua la nota – è necessario garantire la certezza della pena in quanto la sua mancanza può contribuire all’uso della vendetta di sangue come forma di giustizia privata».

Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, è presente in Albania dal 2010 per contrastare il fenomeno delle vendette di sangue .
Operazione Colomba lavora attraverso la presenza fissa di volontari che quotidianamente visitano le persone coinvolte in questa piaga sociale, sostenendole e implementando percorsi di mediazione e riconciliazione tra le parti coinvolte nelle faide .

Con riferimento alla trasmissione “Le Iene” , andata in onda sulle reti Mediaset in data 10 febbraio 2019, Operazione Colomba riporta di seguito alcune parole del Consigliere del Ministro dell’Interno albanese Hilë Lushaku: “ Attualmente non esiste questo fenomeno […] la vendetta di sangue è il prodotto di alcune associazioni per assicurarsi fondi […] È un fenomeno ormai passato, che all’estero viene ingigantito, per creare problemi all’Albania […] I nostri esperti stanno valutando di rivedere l’articolo che riguarda le vendette di sangue e toglierlo dal codice penale albanese ”.

A tale proposito, Operazione Colomba afferma che: (altro…)

C/S OPERAZIONE COLOMBA SOLLECITA LA TUTELA DELLE VITTIME DI VENDETTA DI SANGUE

Comunicato Stampa – Operazione Colomba, il Corpo Nonviolento di Pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, apprende da fonti giornalistiche nazionali albanesi ed internazionali dell’omicidio di Mario Majollari, ventottenne albanese ucciso il 10 aprile 2018 a Tirana, per vendicare l’assassinio di Ilir Gjuzi, commesso nel 2000 dal padre di Mario Majollari. Ricercato per l’omicidio di Mario Majollari è Kastriot Gjuzi, fratello di Ilir Gjuzi.

Nel 2014, al momento dell’arresto del padre fino allora latitante, Mario Majollari si era recato in Svezia come richiedente protezione internazionale, perché temeva di essere ucciso per vendetta; tuttavia, la protezione gli è stata negata. Tra le varie motivazioni, fonti svedesi sostengono che la decisione del Giudice si sia basata anche sulle informazioni trasmesse dall’Albania, facendo sì che gli organi giudiziari arrivassero alla conclusione secondo cui, indipendentemente dalle lacune attuali, il sistema giudiziario albanese può offrire protezione per i conflitti legati alla vendetta di sangue.

Operazione Colomba esprime preoccupazione per la mancata protezione a persone e famiglie in vendetta di sangue e, come espresso nel rapporto che ha presentato nel mese di marzo, auspica una presa di consapevolezza da parte delle Istituzioni statali affinché si impegnino ad agire per eliminare il fenomeno e per tutelarne le vittime.