“Gli occhi della guerra” parla delle vendette di sangue

Le famiglie che dovrebbero compiere la vendetta, a volte non vorrebbero neanche farlo, ma c’è un obbligo sociale che le spinge a colpire. Riteniamo che queste famiglie siano doppiamente vittime del fenomeno: oltre ad aver perso un loro caro, sono viste come potenziali assassine dalla società. Cerchiamo di essere vicini a entrambe le parti in conflitto. Ogni giorno ci rechiamo dalle famiglie per portare un po’ di positività in modo da abbassare la tensione. Non è facile, si tratta di un lungo e complicato processo”.

Quando si parla delle vendette di sangue in Albania si rischia di affrontare in maniera banale un tema di difficile comprensione. E’ importante, prima di tutto, capire il contesto socio-politico albanese. All’inizio degli anni ’90, l’Albania è uscita da una dittatura feroce, durata circa cinquant’anni, che ha tentato di cancellare diverse tradizioni. Paradossalmente, questo ha reso la pratica delle vendette al giorno d’oggi ancor più difficile da sradicare.
In questi ultimi vent’anni, infatti, l’Albania ha fatto passi enormi in molti campi, ma l’eredità del regime, nonché la debolezza delle istituzioni democratiche e le lacune della giustizia statale hanno creato le condizioni per la riscoperta di valori consuetudinari che, applicati nel contesto odierno, vengono snaturati e praticati in forma degenerata. Questi e altri fattori hanno contribuito alla ricomparsa del fenomeno delle vendette di sangue e ad una mentalità che cita il Kanun per giustificare atti di giustizia privata, celati sotto il nome di “vendetta” o “vendetta di sangue”.
E’ necessario far pressione sullo Stato e sulla società civile albanese affinché le leggi siano applicate e calate nel contesto sociale e culturale dell’Albania contemporanea. Invitiamo, quindi, alla lettura di questo articolo che cerca di spiegare questo fenomeno in maniera semplice, ma esaustiva. Come volontari di Operazione Colomba, insieme ad alcune associazioni locali, da anni chiediamo l’applicazione della legge n. 9389 del 4/5/2005, che prevede la creazione e il funzionamento di un Consiglio di Coordinamento per contrastare il fenomeno delle vendette di sangue. A questo proposito e al fine di proseguire l’azione costante di sensibilizzazione contro questa piaga sociale, Operazione Colomba chiede a tutti di aderire alla campagna #KundërGjakmarrjes (contro le vendette di sangue), che promuove l’uso della giustizia riparativa e di strumenti nonviolenti per favorire l’eliminazione di questa pratica.