Le risposte del Sindaco di Roskovec sul fenomeno delle vendette di sangue

Le risposte del sindaco di RoskovecOggi vi pubblichiamo le risposte del Sindaco di Roskovec, Majlinda Bufi, in relazione al questionario elaborato da noi volontari di Operazione Colomba e rivolto a tutti i sindaci del Paese all’interno della Campagna “Un Popolo Contro le Vendette di Sangue”. Nonostante il termine della Campagna sia ormai passato, continuiamo infatti a pubblicare tutte le risposte, compresa quella del Sindaco Majlinda Bufi la cui lettera reca una data antecedente la fine ella Campagna.

Le domande del questionario

1. Qual è la diffusione del fenomeno delle vendette di sangue (gjakmarrja e hakmarrja) nel territorio in cui lei è Sindaco?
a. Come viene percepito il fenomeno dalla popolazione?
b. Quanti casi ci sono nel comune/circoscrizione i cui lei è Sindaco?
c. C’è collaborazione tra l’amministrazione e gli altri enti sul territorio in cui lei è Sindaco?
2. In concreto, quali passi vuole compiere per il concreto sradicamento (eliminazione) del fenomeno della gjakmarrja e della hakmarrja, con riferimento specifico al territorio del comune/circoscrizione in cui lei è Sindaco?
3. Nel 2005 è stata emanata la Legge n. 9389 del 4 maggio 2005, che tuttavia non ha ancora ricevuto alcuna applicazione concreta, poiché mancano i regolamenti attuativi da parte dell’Esecutivo. Cosa intende fare per chiedere all’Esecutivo albanese di applicare tale strumento legislativo?

Le risposte del Sindaco di Roskovec

Come di consueto, a seguire vi pubblichiamo le risposte del Sindaco di Roskovez:

Roskovec 25.09.2015

Indirizzata a: Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII

In base alla lettera nr. prot. 2733/2015 per l’informazione legata al fenomeno delle vendette,
Vi informiamo che nel comune di Roskovec il fenomeno delle vendette non è mai stato presente.
“La vita è un diritto, un attributo fondamentale  dell’ essere umano,  quando questa vita si toglie si elimina anche l’uomo stesso, come portatore di diritti e doveri. Avendo la vita umana un valore inestimabile, essa diventa oggetto della protezione costituzionale”.

Riguardo al questionario, si può sintetizzare come segue:

1. Il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali in una società emancipata ha un significato speciale. Questi diritti e libertà non possono essere rispettate senza alcuna limitazione. Una protezione assoluta ed uniforme dei diritti in tutti gli aspetti verso qualsiasi cittadino, sarebbe praticamente impossibile. Quindi, esistono restrizioni sui diritti e sulle libertà fondamentali. Queste restrizioni sono state dichiarate come leciti da parte dei trattati e degli strumenti internazionali.
I cittadini del comune di  Roskovec si considerano  come persone che stimano la vita e la loro appartenenza religiosa. Tuttavia, non abbiamo avuto casi di criminalità che hanno condotto ad episodi di vendetta. Sottolineo che i cittadini di questo comune sono più orientati  a risolvere i loro conflitti  ricorrendo al sistema giudiziario (nel caso in cui questi dovessero verificarsi).

2. Il fenomeno delle vendette è un fenomeno negativo che porta conseguenze irrimediabili in ogni aspetto della vita umana. Nel caso in cui questo fenomeno dovesse verificarsi, farei di tutto sia a livello istituzionale che a livello umano per sradicare questo fenomeno inumano, essendo io stessa abitante di questo comune.

3. Quello che vorrei chiedere all’esecutivo Albanese in merito alla legge nr. .9389 è di implementare la legge appena possibile a beneficio dell’intera comunità.

4. In più di 20 anni di transizione, quasi ogni giorno si incontrano sui media uccisioni legate ai motivi di vendetta. Bisogna prevenire, per quanto possibile, il fenomeno delle faide, che sta portando anche ad altre violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali dell’uomo. Le persone coinvolte nella vendetta, oltre a perdere figure come i padri, i mariti, i figli o i fratelli, come in un circolo vizioso, vivono la loro vita in una condizione di insicurezza con altri individui e parenti. Perdono inoltre la libertà di movimento, il diritto di  lavorare per sfamare le loro famiglie, i diritti elettorali ed  il diritto all’ istruzione, ecc.  Sottolineo che la faida, proprio come ogni altra sfida dello stato  e della società albanese, richiede un nuovo adattamento del comportamento e dell’impegno di tutte le strutture della pubblica amministrazione albanese.

Ringraziandovi per la vostra collaborazione.

Il sindaco,
Majlinda Bufi

Ringraziamenti

Ringraziamo il gentile Sindaco di Roskovec la quale non solo ha risposto a tutte le domande del nostro questionario ma si è premurata anche di aggiungere un approfondimento sugli innumerevoli problemi che il fenomeno delle vendette innesca. Ci fa molto piacere che il Sindaco precisi quanto sia importante che tutte le strutture dell’amministrazione pubblica collaborino per arginare e sconfiggere questa dinamica, anche attraverso un cambiamento del comportamento delle stesse istituzioni del Paese. Noi volontari di Operazione Colomba speriamo che i nobili propositi di cui il sindaco ha dato prova nella lettera vengano seguiti da azioni concrete ed efficaci, così da dimostrare che il cambiamento del comportamento delle istituzioni di cui parla, e delle quali egli fa parte, è possibile oltre che auspicabile. Invitando calorosamente il Sindaco di Roskovec a non esitare a contattarci per una possibile collaborazione, concludiamo rassicurandola circa il nostro impegno nel confrontare i dati da lei inviatici con quelli da noi raccolti.