Operazione Colomba – report mensile delle attività in Albania – gennaio 2019

Situazione attuale

Il 17 gennaio, a Korça (Albania meridionale), un uomo è stato ucciso a seguito di una lite scatenata da futili motivi. L’assassino, dopo la discussione, è andato a casa sua dove ha preso il fucile con cui ha sparato alla vittima.
Il 24 gennaio, un trentunenne ha ucciso l’amante di sua sorella. I giornali riportano che l’omicidio è stato perpetrato con l’intenzione di salvaguardare l’onore della famiglia.
Il fatto più grave di gennaio è accaduto a fine mese a Tirana, quando un uomo è stato assassinato per una probabile vendetta di sangue. Era stato accusato per un omicidio alcuni anni fa, ma poi scagionato per mancanza di prove. Nel 1997 e nel 2010, anche due dei suoi tre fratelli erano stati uccisi e da allora viveva auto-recluso e usciva di casa raramente. Lo stesso comportamento tiene ora il quarto fratello, l’unico rimasto in vita.

Condivisione, lavoro e novità sui volontari

Nel mese di gennaio abbiamo continuato la diffusione della campagna #KundërGjakmarrjes (contro le vendette di sangue) sulle nostre pagine Facebook e Instagram. Visitando il nostro blog www.kundergjakmarrjes.org, ognuno può scaricare il simbolo della campagna e pubblicarlo sui propri profili social oppure, stampandolo, può scattare una foto ad esso in uno dei luoghi più rappresentativi della propria città e condividerlo con noi in segno di adesione all’iniziativa.

A metà mese, a Scutari è nevicato molto, creando ancora più difficoltà alle famiglie in vendetta di sangue; molte di esse si sono trovate presto senza legna e impossibilitate a rifornirsene, a causa del loro stato d’indigenza. Nonostante il maltempo, le visite sono continuate come sempre e spesso hanno portato alle famiglie qualche momento di svago e distrazione dai problemi quotidiani. Dopo un piacevole pomeriggio in compagnia di una signora e dei suoi tre figli, la donna ci ha salutato dicendoci: “Quel poco che abbiamo lo condividiamo con voi molto volentieri. Siete sempre benvenuti a casa nostra”. In un’altra famiglia, la neve ha riportato alla luce i ricordi d’infanzia di un uomo, il quale ci ha raccontato di come fosse ardua la vita in inverno nel suo villaggio d’origine, da cui è dovuto fuggire quando suo fratello ha ucciso un vicino. Per timore della 

vendetta, egli non vi è mai più tornato e ne ha nostalgia. “Se ci riconciliassimo, d’estate tornerei nella casa dove sono cresciuto e mi prenderei cura della terra e degli animali”.

Rapporto con le istituzioni e società civile

Questo mese abbiamo incontrato la Primo Segretario dell’Ambasciata Italiana a Tirana, con la quale, durante l’anno passato, abbiamo stretto un rapporto di fiducia e di collaborazione. Grazie al suo aiuto, nei prossimi mesi potremo diffondere la campagna Kundër Gjakmarrjes anche nelle classi bilingue italo-albanesi di diverse città del Paese.

Il 16 gennaio ci siamo recati a Tirana ad un incontro pubblico organizzato per diffondere il messaggio di Papa Francesco in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale della Pace. In esso, la pace con l’altro e con il proprio familiare è citata come mezzo per ritrovare la serenità interiore. Per questo, abbiamo portato una copia del discorso del Papa a una famiglia che deve decidere se perdonare l’omicidio di un proprio parente.
A fine mese, ci siamo attivati per organizzare alcuni incontri nelle scuole di Scutari, in programma tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, che saranno tenuti da Padre Gianfranco Testa, missionario della Consolata e fondatore dell’Università del Perdono. Lo scopo di questi appuntamenti è quello di diffondere la campagna Kundër Gjakmarrjes tra i giovani affinché possano sviluppare una pressione sociale positiva che promuova la risoluzione nonviolenta dei conflitti interpersonali.

This blog is written in the framework of the project “Alternative dispute resolution and legal aid to solve blood feuds” as part of the sub granting scheme of the project The Civic Engagement for a Functional Judiciary System and Access to Justice in Albania, funded by the European Union and implemented by Save the Children and the Centre of Integrated Legal Services and Practices.