Il progetto in Albania: “Verso la riconciliazione”

tropoja kanun

Il progetto in Albania “Verso la riconciliazione” nasce nel 2010 in seguito al contatto stabilito con le famiglie vittime del Fenomeno delle Vendette di Sangue dagli operatori italiani e albanesi dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. La Comunità ha quindi coinvolto Operazione Colomba che, grazie alla presenza costante sul territorio, ha studiato una strategia di risoluzione nonviolenta dei conflitti adeguata al contesto determinato dal fenomeno delle vendette di sangue.
Operazione Colomba garantisce una presenza fissa nell’area di Scutari da marzo 2010 e una mensile nella zona di Tropoja da ottobre 2010.

Le attività del progetto in Albania

Da più di cinque anni i suoi volontari, italiani e albanesi, realizzano interventi nonviolenti per contenere e risolvere i conflitti scaturiti dalle faide tra famiglie. In Albania l’obbiettivo principale perseguito da Operazione Colomba consiste nella lotta al fenomeno della vendetta di sangue e nel suo complessivo superamento.

Per raggiungere questo obbiettivo, i volontari del Corpo Nonviolento di pace realizzano:
– percorsi di superamento della rabbia e del dolore destinati ai membri delle famiglie vittime del fenomeno;

– percorsi di mediazione tra le famiglie in conflitto allo scopo di una riconciliazione tra le parti;

campagne di sensibilizzazione e azioni nonviolente mirate a garantire l’applicazione delle leggi che disciplinano le questioni relative alla vendetta di sangue e a creare un processo di riconciliazione nazionale che coinvolga tutti gli attori sociali e che favorisca l’uso della giustizia ristorativa;

manifestazioni mensili nelle aree maggiormente colpite dal fenomeno per diffondere una cultura nonviolenta basata sul rispetto dei diritti umani;

tavole rotonde e incontri pubblici per coinvolgere le associazioni e la società civile albanese nell’ottica di formulare
proposte di risoluzione del problema;

– la diffusione delle testimonianze di coloro che hanno scelto la riconciliazione invece della vendetta;

accompagnamenti nonviolenti per garantire una maggiore libertà di movimento e per permettere l’accesso alle cure
mediche a coloro che rischiano di subire la vendetta;

networking con altre associazioni che in loco lavorano sul tema della vendetta per garantire alle vittime del fenomeno l’accesso ad opportunità educative e ricreative;

monitoraggio e raccolta dati sulla distribuzione numerica e geografica del fenomeno per sviluppare una conoscenza
sempre più dettagliata e aggiornata del problema;

– la pubblicizzazione degli interventi nonviolenti realizzati.

I volontari di Operazione Colomba frequentano le famiglie in conflitto quotidianamente. La vita a contatto con esse permette ai volontari di condividerne le difficoltà, i disagi e i rischi rafforzando la credibilità e la fiducia nel lavoro di Operazione Colomba. L’intervento nonviolento è quindi destinato sia ai soggetti direttamente coinvolti nella vendetta di sangue sia alla società civile albanese, alle Istituzioni albanesi e alle Istituzioni Internazionali nel loro complesso per unire gli sforzi atti a superare il fenomeno.