Le risposte del Sindaco di Patos al questionario sulle Vendette di Sangue

Mayor of Patos answers

Anche Rajmonda Balilaj, sindaco della municipalità di Patos, risponde al questionario sul Fenomeno delle Vendette di Sangue. Operazione Colomba, infatti, ha ricevuto le risposte del Sindaco di Patos via email e, successivamente, anche via posta in versione ufficiale, protocollata e firmata.

Di seguito il testo integrale della lettera: 

Testo della lettera

In risposta alla vostra lettera e al questionario riguardante il fenomeno della “hakmarrje” e “gjakmarrje”, vorrei in primo luogo congratularmi per l’iniziativa da voi intrapresa e per le attività a cui vi dedicate. Va apprezzato e valorizzato il vostro impegno e quello dei vostri volontari nel fornire supporto per superare il fenomeno della “hakmarrje” e “gjakmarrje”, oltre al processo di sensibilizzazione che intendete costruire con le istituzioni nazionali e internazionali, al fine di adottare misure efficaci per contrastare questo fenomeno.

Vorrei inoltre esprimere la disponibilità del comune di Patos a far parte delle vostre iniziative di sensibilizzazione.

In allegato potete trovare le risposte al questionario inviato al comune di Patos.
Grazie per la collaborazione!

Il Sindaco
Rajmonda Balilaj

Il sindaco di Patos risponde al questionario

1 – Qual è la diffusione del fenomeno delle vendette di sangue (gjakmarrja e hakmarrja) nel territorio in cui lei è Sindaco?

Penso che il fenomeno debba essere trattato come una questione nazionale, sia per le sue origini che per la percezione che il fenomeno ha nelle diverse comunità. In realtà, si tratta di due fenomeni così diversi ma allo stesso tempo molto simili tra di loro. Il fenomeno rappresenta fondamentalmente un dramma per le famiglie albanesi, costituendo una ferita ancora aperta. Il cambiamento di mentalità, il lavoro portato avanti dalle organizzazioni ed altre iniziative a livello legislativo, hanno portato ad una riduzione del fenomeno. In effetti, anche se questo genere di casi si verifica in paesi piccoli, questi si riversano poi nelle grandi città. Ufficialmente non abbiamo registrato casi di questo tipo e non abbiamo incontrato il fenomeno, questo però non ci rende meno responsabili nel voler abbracciare tutte le iniziative nazionali e nell’implementare la legislazione, a sostegno della riduzione di questi fenomeni.

2 – Come viene percepito il fenomeno dalla popolazione?

Si parla di fenomeni da cui si ricavano solo perdite, dove si perde la vita delle persone. Si tratta di una continua perdita, sia delle speranze delle persone, che per l’intera società influenzata dal fenomeno.
Penso che la società albanese sia in una fase di sviluppo in cui vi è necessità dello Stato di diritto, della “mano dello Stato” non della “ mano di colui che si vendica “. Pertanto, resto fiduciosa che in un futuro molto vicino, questi due fenomeni saranno solo parte del passato.

3 – Quanti casi ci sono nel comune/circoscrizione di cui Lei è Sindaco?

Secondo le statistiche, questi due fenomeni che per tanto tempo hanno rappresentato una  tragedia per le famiglie albanesi, sono ora in diminuzione. Fortunatamente, nel territorio del Comune di Patos, non si evidenziano casi ufficiali, nemmeno casi di famiglie che dichiarano di vivere sotto vendetta.

4 – In concreto, quali passi vuole compiere per il completo sradicamento (eliminazione) del fenomeno della gjakmarrja e della hakmarrja, con riferimento specifico al territorio del comune/circoscrizione in cui lei è Sindaco?

Questi due fenomeni vanno trattati con estrema cautela e meritano la dovuta attenzione da parte di esperti, persone con esperienza e disponibili a trattarla come una questione di importanza nazionale, non solo locale. Nello specifico, non è stato necessario istituire  strutture volte a coordinare e ad affrontare tali casi.
In caso di identificazione di casi legati ai fenomeni, certamente collaboreremo con le strutture competenti e metteremo in atto misure di localizzazione del caso/casi se questi dovessero verificarsi.
Inoltre siamo disponibili per qualsiasi coordinamento nazionale, a partecipare alle iniziative nazionali e ad implementare ogni iniziativa legislativa e di sensibilizzazione.

5 – Il 4 maggio 2005 è stata emanata la Legge n. 9389/05, che tuttavia non ha ancora ricevuto alcuna applicazione concreta, poiché mancano i regolamenti attuativi da parte dell’Esecutivo. Cosa intende fare per chiedere all’Esecutivo albanese di applicare tale strumento legislativo?

La legge nr. 9389 prevede l’istituzione del ” Consiglio di Coordinamento nella lotta contro le vendette di sangue”. In attesa dei decreti attuativi, rinnoviamo la nostra disponibilità nell’essere parte attiva delle iniziative nazionali.
L’articolo 5 della presente legge, ci impegna come governo locale ad essere parte della piattaforma e alla modalità con cui il Consiglio coordinerà le azioni del governo locale.

Ringraziamenti

Ringraziamo molto Rajmonda Balilaj per la sua disponibilità e precisione nelle risposte. Confronteremo le sue dichiarazioni con i dati raccolti nel nostro database dal 2010.

Apprezziamo le risposte del sindaco di Potas e speriamo possano realmente essere un importante segnale di attenzione nei confronti del Fenomeno delle Vendette di Sangue. Confidiamo in una stretta e proficua collaborazione, allo scopo di combattere e sconfiggere il fenomeno in tutta l’Albania.

Risposte del sindaco di Patos