
Gerusalemme – Città negata
Sumaya riguardava il percorso da fare, dopo aver passato il checkpoint. In circa 15 minuti sarebbe arrivata all’ambasciata americana e avrebbe potuto richiedere il visto per gli Stati Uniti. Un taxi la aspettava fuori dal checkpoint, tutto era stato studiato nel dettaglio. Aveva ricevuto un permesso di 3 ore per entrare a Gerusalemme, non un minuto più. Doveva farcela.
Alle 9 doveva essere al checkpoint 300 a Betlemme. Era partita da casa sua, al Sud, tre ore prima, con un largo anticipo. Come previsto, diversi controlli israeliani l’avevano trattenuta, e invece di mezz’ora aveva impiegato quasi due ore per arrivare, ma finalmente Sumaya stava passando i controlli. Osservava gli ufficiali israeliani guardare il suo permesso, esaminarlo approfonditamente. Dietro di loro, un orologio scandiva inesorabile i minuti: tempo che non avrebbe potuto usare a Gerusalemme.