Giugno 2017

SITUAZIONE ATTUALE

La guerra in Siria continua nel suo sesto anno di violenza. Nel mese di Giugno si sono susseguiti combattimenti nelle regioni di Hama, Aleppo e Deyr er Zor.
Numerose analisi sono giunte alla conclusione che in Siria da anni non si sia più di fronte ad una guerra civile ma piuttosto ad una guerra per procura. Una guerra combattuta tra alcune potenze economiche e militari sulla pelle di milioni di civili siriani.

Gli Stati Uniti, la Russia e l'Iran anche questo mese hanno condotto attacchi e bombardamenti che hanno coinvolto la popolazione locale e causato sfollamenti. L'Iran, in rappresaglia agli attentati presso il parlamento di Teheran, ha sparato dalle sue postazioni missili che hanno colpito, secondo fonti militari persiane, postazioni Isis nella città siriana di Deyr er Zor, per lanciare "un segnale forte" a tutti coloro che intendessero attaccare nuovamente il regime degli Ayatollah dall'interno.
Le milizie a maggioranza curda delle Ypg stanno conducendo la loro offensiva per conquistare la città di Raqqa, tramite l'ausilio e il supporto aereo della coalizione internazionale contro l'Isis.
Il 17 Giugno un bombardamento nella città roccaforte dello Stato Islamico ha lasciato numerose vittime civili, inclusi bambini.
Secondo fonti Ypg, un caccia del regime è stato abbattuto nei pressi di Raqqa da parte dell'aviazione statunitense, dopo che aveva colpito ripetute volte le postazioni delle milizie curde. Assad non vede favorevolmente l'avanzata curda, e in questo trova un alleato naturale con il governo autoritario turco di Erdogan. Numerose sono le preoccupazioni riguardo al futuro della regione successivamente alla caduta dello Stato Islamico come entità territoriale, il timore è che la guerra si trasformi ulteriormente in un conflitto settario per il controllo del territorio, tra curdi, arabi e turcomanni.
La Russia prosegue le operazioni militari nella campagna di Hama, nella Siria centrale, per rafforzare l'autostrada di rifornimenti che arriva alla città di Aleppo, dove ancora non ha avuto spazio nessun timido tentativo di ricostruzione, dopo anni di bombardamenti e di assedio da parte delle forze lealiste ad Assad.

La società civile siriana non smette di chiedere a gran voce trattative che mirino ad una pace reale fondata sulla giustizia, e non solo una mera spartizione della Siria.
Anche noi di Operazione Colombia in questo mese abbiamo lavorato, in particolare, proprio per promuovere quel processo dal basso, che abbiamo aiutato a far nascere, di stesura di una Proposta di Pace per la Siria.
Siamo molto orgogliosi e soddisfatti di essere riusciti, dopo tanta fatica, a presentare alla Camera Dei Deputati questo documento, che porta le voci, i desideri e le richieste dei rifugiati per ciò che riguarda il futuro del loro Paese.
Siamo riusciti ad ottenere un visto per l’insegnate di Homs che ha lavorato con una rete di civili per costruire la proposta. Lo abbiamo accompagnato a Roma e che ha presentato insieme a noi la Proposta di Pace. (video integrale della conferenza stampa).

Al campo nel frattempo sono continuate le attività dei volontari. Le famiglie di rifugiati sono sempre più sotto pressione a causa della carenza di servizi sociali e sanitari e dei frequenti sgomberi operati dei militari libanesi.
Sono stati fatti molti accompagnamenti in ospedale in particolare per persone che si trovano in contesti di grave vulnerabilità.
È terminata l’odissea di Musaab, il tredicenne con l'anemia Aplastica per cui c'è stata una grande mobilitazione di solidarietà tra Italia e Libano. È giunto i primi di Giugno all'ospedale Gaslini di Genova, dove è stato preso in carico anche grazie agli sforzi dell'associazione Abeo. La sua è una delle storie che più hanno coinvolto e commosso i volontari della Colomba, ed è anche una di quelle strade che qualche volta conducono all'obiettivo.
Nel mese di Giugno si sono susseguiti anche i preparativi per il primo viaggio dei corridoi umanitari in Francia, promosso dalle Chiese protestanti locali in collaborazione con Governo e Ambasciata Francese di Beirut. Alcune delle famiglie, seguite da più di un anno dai volontari, sono state selezionate per essere inserite nella lista dei partenti. L'apertura di questa nuova strada è fonte di speranza per molti profughi rimasti bloccati in Libano, senza possibilità di tornare in Siria e privati di uno sbocco sicuro per l'Europa.
Infine è proseguita la collaborazione con il Centro Libanese dei diritti umani per il sostegno alle vittime di tortura e gli accompagnamenti dei siriani ai posti di blocco dell'esercito libanese.
La presenza di Operazione Colomba continua ad essere sinonimo di sicurezza e fiducia per centinaia di famiglie esiliate dalla violenza nel Paese dei Cedri e un esempio per chi cerca un modo diverso di stare al fianco delle vittime.