Ottobre 2016

SITUAZIONE ATTUALE

Quello che nessuno si aspettava, forse nemmeno lo stesso ex-presidente Alvaro Uribe, fautore della campagna per il “NO”, è accaduto: il 2 ottobre il risultato del plebiscito per il consenso al raggiunto Accordo di Pace tra il governo colombiano e le FARC, firmato il 26 settembre scorso, ha avuto esito negativo.
Il NO ha vinto per una manciata di voti, circa 50.000, prevalendo con un 50,21% sul 49,78% del “SI”. Migliaia i voti annullati, spaventosa l'astensione al voto. Su 34 milioni di aventi diritto, solo 13 milioni si sono presentati alle urne. La mappa delle votazioni nei vari dipartimenti della Colombia è stata inequivocabile: in quasi tutte le regioni colpite più duramente dal conflitto, le vittime hanno votato per il “SI”; loro la pace la volevano davvero…
Questo nostro articolo, intitolato “Le ragioni del NO” continua sul sito di Operazione Colomba: per leggerlo tutto, clicca qui.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

La delusione per la vittoria del “NO” al plebiscito è stata un duro colpo per i membri della Comunità di Pace e per i volontari che si sono uniti la sera del 2 ottobre attorno al fuoco a Mulatos con le orecchie tese ad ascoltare la notizie che provenivano da una piccola radio.
Nonostante l'analisi politica della Comunità sia sempre stata lucida e il “NO” non fosse poi così inaspettato, è altrettanto vero che tale risultato ha fatto male.
Nonostante i limiti degli accordi, la vittoria del “SI” avrebbe aperto nuovi scenari di lotta per i propri diritti, mentre quella del “NO” ha riportato il timore di una nuova ondata di violenza.

Dopo la partenza di Angela, che ringraziamo per la sua presenza, è arrivata Eleonora che si è subito lasciata coinvolgere dai giochi dei bambini e dalle attività di accompagnamento che non sono mancate in questo mese.
Purtroppo, infatti, la presenza dei gruppi paramilitari delle AGC è continuata in modo forte anche in molti villaggi in cui è presente la Comunità di Pace e questo ha richiesto l'intervento dei volontari nel monitoraggio dalle varie zone.
Le continue minacce e la complicità delle strutture paramilitari con quelle militari stanno preoccupando molto non solo la Comunità di Pace ma anche altre Associazioni contadine, e le Istituzioni locali nazionali ed internazionali.
Per tale ragione l'ultima settimana del mese i volontari si sono recati con alcuni membri della Comunità di Pace a Bogotà per incontrare varie ambasciate e uffici delle Nazioni Unite dove poter portare le loro preoccupazioni e testimonianze.