News: 29/06/2014


Siamo ormai alla settima giornata di marcia in Albania.
In mattinata ci siamo incamminati verso il santuario di San Antonio che si trova sulla cima del monte che sovrasta l'abitato di Laç.
Questo posto, che dista circa 2 km dall'abitato, è molto significativo perché punto di riferimento per tutti gli abitanti della zona e non solo per i cattolici.

Molti sono anche gli albanesi mussulmani e ortodossi che frequentano questo luogo per un buon auspicio o semplicemente per una visita.
Come tutti i luoghi di culto anche questo è stato distrutto durante il comunismo; la chiesa con il convento francescano sono stati ricostruiti solo alla fine degli anni novanta.
In questo luogo abbiamo cercato di sensibilizzare i pellegrini.
Dopo una pausa, nel pomeriggio, la carovana si è rimessa in cammino per altri sette km alla volta del villaggio di Mamurras.
Qui abbiamo piantato il solito gazebo informativo e ci siamo fermati a parlare con gli abitanti di questo villaggio che è luogo di una faida familiare molto accesa che ha visto la morte anche di un bambino di nove anni.
Segnali di speranza sono stati la presenza di molte donne che hanno ascoltato con molta attenzione le testimonianze di Domenico, Alberto e Padre Gianfranco Testa.
Gli uomini più restii a mostrare interesse sono stati comunque presenti e numerosi, distratti solamente dai goal mondiali di Olanda – Messico...
Anche questo giorno di marcia e di testimonianza si è concluso con tante strette di mano, tante parole spese per seminare speranza e molti sorrisi.
Non sono mancati gli sguardi diffidenti e di sfida ma siamo convinti di aver imboccato la strada del cambiamento.

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