Novembre 2015

SITUAZIONE ATTUALE

Il mese di novembre si è aperto con un tentato omicidio a Saranda. L'atto sarebbe legato ad un delitto, avvenuto nel 1997, riconducibile al fenomeno della gjakmarrja.
Il 10 novembre è stato pubblicato il Progress Report della Commissione Europea sull'Albania. Pur elogiando alcuni progressi dell'Albania sul piano politico-amministrativo, Bruxelles ha esplicitato la necessità di fare nuovi passi sul piano della giustizia e della lotta alla corruzione. Nel report si fa riferimento alla legge del 2005 per la creazione del Consiglio di coordinamento per la lotta contro il fenomeno delle vendette di sangue al fine di costruire programmi sociali e di educazione, in particolare per le aree rurali.
CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

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Ad inizio mese i volontari sono stati al fianco di una famiglia in vendetta durante la delicata operazione chirurgica a cui uno dei membri si è sottoposto dopo un conflitto a fuoco con un altro clan (fis). La fiducia creata ha permesso ai volontari di ottenere il mandato per visitare la famiglia rivale.
Su di un altro fronte, hanno accompagnato una donna, appartenente ad una famiglia in vendetta, nel suo percorso di lotta alla violenza domestica, che dura da anni. Il sostegno emotivo si è rivelato un utile strumento soprattutto quando la signora ha dovuto affrontare scelte difficili per la sicurezza sua e dei suoi figli.
Un’accoglienza particolarmente fredda ricevuta da una famiglia di Tropoja ha ricordato ai volontari l’importanza dell’equivicinanza rispetto ad entrambe le parti in conflitto. Prestare attenzione alle sofferenze di tutti gli attori coinvolti, soprattutto al dolore delle famiglie che hanno perso un proprio caro a causa della vendetta, si rivela sempre più necessario.
Un lungo discorso è stato affrontato con una delle famiglie sotto vendetta, culminato con la richiesta del mandato per fare visita alla famiglia rivale. La risposta negativa ricevuta non ci scoraggia, consapevoli che percorsi di superamento del dolore e di riconciliazione richiedano capacità di ascolto e tempi lunghi.

Lavoro con la società civile

Come ogni mese, si è svolta la manifestazione in memoria delle vittime delle vendette di sangue, nella pedonale di Scutari. Si è chiesto ai passanti di accendere una candela e porla su una grande cartina dell’Albania, in modo da illuminare la propria terra con le loro scelte di pace.
Operazione Colomba ha, inoltre, collaborato alla realizzazione di un convegno dal titolo “La Riconciliazione è sempre possibile”, organizzato dall’Associazione Studenti Universitari Cattolici di Scutari. L’incontro ha visto la partecipazione del nostro amico e prezioso collaboratore Padre Gianfranco Testa che, con parole profonde, ha indotto un numeroso gruppo di studenti (provenienti dall'Albania, dal Kossovo, dall'Italia e dalla Germania) a riflettere sul tema del perdono e della riconciliazione.
Padre Testa è stato, inoltre, invitato ad intervenire sul tema del perdono e della riconciliazione anche presso la parrocchia di Bardhaj, uno dei quartieri più colpiti dalle vendette di sangue. L’incontro è stato una bella occasione di confronto e di dialogo. Ci auguriamo che questo sia il primo passo di un cammino di riflessione per tutta la comunità in loco.
Infine ha avuto inizio il laboratorio di fotografia rivolto al Gruppo Ragazzi. Obiettivo degli incontri è quello di utilizzare l’occhio esterno dell’apparecchio fotografico per stimolare nei ragazzi una conoscenza più profonda di se stessi e delle proprie emozioni.

Rapporto con le istituzioni e il lavoro in rete

Sul fronte istituzionale, i volontari hanno sollecitato una maggiore attenzione delle istituzioni locali verso i cittadini. In particolare, il rappresentante dell’Avvocato del Popolo, che dovrebbe avere una presenza settimanale presso il comune di Scutari, risultava in realtà assente da quasi un mese. Dopo ripetute pressioni presso la sede centrale di Tirana per garantire la fruizione di questo servizio pubblico, il venerdì successivo il rappresentante era presente ed è stato quindi possibile accompagnare una famiglia ad avvalersi del suo consulto.
Anche a Tropoja i volontari hanno partecipato ad un incontro con le istituzioni e associazioni di Bajram Curri. L’incontro è stato un’importante occasione per ampliare la rete di conoscenze e di collaborazioni nell’area. Nel pomeriggio dello stesso giorno si è tenuto un incontro con un gruppo di donne residenti in una delle aree più difficili della zona, in collaborazione con l’Associazione Mary Ward Loreto.