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IL SAPORE DELL'ACQUA. Il "Mukhaiam Tani" è un campo che si trova a pochi chilometri dalla spiaggia. Eppure, tanti bambini che vi abitano non hanno mai visto il mare. Molti di loro non sono mai usciti fuori dal campo. Per strada spesso ci sono i militari, la paura di essere arrestati costringe famiglie intere a non muoversi dalle tende. Tra le tende la fantasia dei più piccoli spazia inventando giochi per trascorrere la giornata. E sognando il mare. / Jasem è un libro vivente. è silenzioso, ma porta i segni della sua storia sul suo corpo. Alle braccia porta i segni dei manganelli e delle torture elettriche che ha subito per quattro mesi nel carcere siriano. Nel marzo del 2011, era sceso in piazza ad Homs a vedere cosa succedesse in strada, quando le manifestazioni pacifiche degli studenti animavano le strade. La polizia siriana ha arrestato tutti gli uomini e li ha torturati per mesi nelle carceri. Sul fianco sinistro, ha il segno del proiettile che lo ha ferito: quel giorno i carcerieri hanno annunciato che tutti i detenuti della sua cella sarebbero stati liberati, gli hanno aperto il cancello e poi, quando loro sono usciti, hanno iniziati a sparargli dalle finestre. Sul lato destro del viso, ha i tagli che una bomba caduta sul suo palazzo gli ha procurato. Stavano cenando e gli aerei sono silenziosi, racconta, non hanno avuto il tempo di mettersi al riparo e casa loro gli è caduta in testa. racconta che scavava pregando Dio che i suoi figli fossero ancora vivi, mentre la testa gli sanguinava. Mostra le mani e racconta di quando insieme a suo fratello andavano in giro per la città di Huli per raccogliere i cadaveri delle vittime delle bombe e dargli una degna sepoltura. (Tel Abbas, Akkar, Libano). / Fotografia di Luca Cilloni