C/S: Duplice omicidio per "vendetta di sangue" a Scutari

Comunicato Stampa

I volontari di Operazione Colomba impegnati per la riconciliazione in Albania

Giovedì 14 giugno, nel primo pomeriggio due persone armate hanno aperto il fuoco su Kol e Marije Qukaj. Marje di 17 anni è morta sul colpo mentre il nonno Kol di 70 anni è morto durante il trasporto in ospedale. I due stavano lavorando in un campo nei pressi della loro abitazione nel villaggio di Kir, regione montuosa di Dukagjin, nel nord dell'Albania.

Il movente del duplice omicidio è da imputarsi a fatti di “vendetta di sangue” e legato ad un precedente omicidio.
Due anni fa, l'8 luglio 2010, nello stesso villaggio è stato ucciso con colpi di arma da fuoco il 60enne Ndoc Dedë Voci ( Prroj), padre di 4 figli.
Per questo assassinio è attualmente in carcere un suo vicino, Gj. Qukaj, familiare di Kol e Marije Qukaj. Pare che il motivo che ha scatenato questa faida sia legato all’utilizzo dell'acqua destinata all'irrigazione.
Le vendette di sangue si “regolano” sul Kanun, che è un Codice consuetudinario risalente al Medioevo e trasmesso oralmente per secoli in Albania; originariamente regolava la vita sociale, familiare e individuale di piccoli villaggi.
Oggi, nel nord dell’Albania, sopravvive una parte di questo codice (in forma degenerata) in cui si sancisce che l'onore perduto (a causa di una lite o per l'uccisione di un parente) deve essere pagato con il sangue, dunque con un altro omicidio.
Questo avvia faide senza fine che coinvolgono intere famiglie ma soprattutto bambini e ragazzi costretti a portare avanti la vendetta o a stare segregati in casa per paura di essere vittime di vendetta.
I volontari di Operazione Colomba, insieme ai membri della Comunità Papa Giovanni XXIII e ai volontari in Servizio Civile (Caschi Bianchi) presso di essa, condividono la vita con le famiglie recluse e le sostengono cercando di avviare processi di riconciliazione e mediazione tra le parti. I volontari di Operazione Colomba condannano qualsiasi forma di omicidio e anche in questo caso vogliono stare vicini a tutte le famiglie coinvolte in questa vicenda cercando di arginare l’ulteriore degenerazione della situazione.


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