Pensieri sotto allarme

La sirena è partita da poco, abbiamo imparato che questo suono significa un possibile pericolo in arrivo: che una minaccia si sta dirigendo nella tua direzione, anche se non sai se verrà intercettato prima, se andrà a cadere in altre città, o se colpirà il luogo dove ti trovi.
Voglio tuttavia ricordare e condividere queste immagini: le famiglie velocemente si ritrovano insieme nel salone della parrocchia, cercando la protezione delle pareti spesse di cemento, gli adulti si siedono in attesa sui divani, con l’aria stanca di chi dorme poco.
I bambini più piccoli iniziano a correre avanti e indietro, Jeorg ha un lecca lecca gigante di plastica che ne contiene altri cinque veri.
Sasha e Ivan, in età da scuola media, ridono come dei matti giocando con il pallone di gomma,
che rimbalza da tutte le parti rischiando di tirare giù la statua della Madonna, la mamma Anna da dietro gli occhiali lancia uno sguardo di leggero rimprovero.
Ecco come vedo questa guerra ora: come un qualcosa che senti nell’aria, intorno a te, e al tempo stesso il toccare con mano un amore che abita anche nel buio.
I sorrisi che spezzano l’oscurità, tutto intorno il contesto ti fa dire: “devi morire di paura”, eppure Ania, col suo sguardo timido da adolescente, ti trasmette altre parole: “vogliamo vivere”.
Ale