Percezione e realtà della guerra

Sono arrivato in Ucraina a Mykolaiv esattamente 2 settimane fa.
Ricordo che appena arrivato da un lungo viaggio di circa 15 ore, desideravo buttarmi su un divano o un letto per riposarmi un po’ e recuperare le energie.
Invece appena entrato nel centro che mi avrebbe ospitato per un mese, mi hanno chiesto di dare una mano per la distribuzione di beni di prima necessità.
Là fuori, una lunga fila di persone anziane, donne con bambini, giovani e alcune persone con disabilità, aspettavano pazientemente.
Dopo neanche un’ora di distribuzione, sento suonare per la prima volta nella mia vita la sirena antiaerea. Immediatamente mi irrigidisco e cerco di capire cosa bisogna fare in questi casi, Carla, una volontaria che è venuta per vari periodi qui a Mykolaiv con Operazione Colomba, mi spiega che le scale per il rifugio sono esattamente dietro di noi e che la distribuzione solitamente continua poiché dopo diversi minuti dovrebbe cessare l'allarme grazie alla contraerea rinforzata che (si spera) faccia il suo lavoro neutralizzando il razzo in volo.
In ogni caso è bene tenere d’occhio il rifugio più vicino e non abbassare mai la guardia.
Dopo questo episodio, durante le poche uscite che ho fatto per la città con gli altri volontari e soprattutto con i ragazzi e le ragazze di Mykolaiv, ho una sensazione strana.


Mi immaginavo di percepire maggiormente l'atmosfera della guerra, visto che il fronte fino a sei mesi fa era praticamente a pochissimi chilometri dalla città... ora si è spostato a meno di 100 km.
Inoltre Vika, domenica scorsa mi raccontava che aveva partecipato, insieme a sua figlia, alla riapertura del teatro cittadino, dopo quasi un anno e mezzo di chiusura!
Anche durante un caffè con Masha e Nikita vengo informato che forse riaprirà un noto fast food nel centro storico della città.
Dalle loro espressioni si percepisce l’entusiasmo, non tanto per la possibilità di andare al fast food, ma come segno di un ritorno ad una pseudo normalità della città!
Anche Alexie e Oleg mi propongono di andare a mangiare un kebab in un posto vicino casa che ha riaperto da pochi giorni! Insomma dopo circa 2 settimane mi convinco anche io che la guerra si sta sempre più allontanando da Mykolaiv, che gli eventi sono favorevoli per una ripresa della vita tutto sommato “normale”.
Questa notte alle 01.14 sento un boato veramente forte, tale da svegliarmi nonostante il mio sonno particolarmente pesante! Dopo neanche 10 minuti, alle 01.23, ne sento un altro, forse ancora più forte del primo!
Chiedo alla mia compagna di stanza, Arianna, se aveva sentito boati così forti le settimane precedenti. Mi dice che l’ultima volta era stato circa 20 giorni fa quando sono caduti 2 missili su edifici amministrativi e civili a qualche chilometro da qui.
Questa mattina increduli scopriamo che ad appena due fermate di tram sono caduti 2 razzi.
Uno di questi ha danneggiato gravemente l’unica panetteria industriale della città ancora in funzione. L’altro invece è caduto esattamente in un cortile residenziale distruggendo la facciata di un palazzo, ferendo 3 persone e mandando in frantumi tutte le finestre dell’asilo di fronte.
Appena arrivato sul luogo delle esplosioni comprendo che, nonostante le speranze di Vika, l’entusiasmo di Masha e Nikita e l'ottimismo di Alexie e Oleg la guerra purtroppo è ancora presente a Mykolaiv con tutta la sua distruzione e sofferenza.

C.