Come si fa?

 

Davanti a noi, nei pressi della zona in cui dovrebbe cominciare il cantiere per forare la montagna, si stanno affrontando movimento NO TAV e poliziotti, nessuno sa immaginare cosa potrà accadere, ci sono manifestanti pacifici e manifestanti mascherati, volano slogan violenti contro la polizia.
Io guardo e cerco di capire.
Il punto nevralgico della lotta è vicino a Marisa, una signora di quasi 80 anni che si è incatenata alla rete disposta attorno al cantiere sulle sue terre, per protestare contro la confisca del terreno.
Di fianco a me un'amica che ci ospita in questi giorni, è seduta con la testa tra le mani... abbiamo parlato a lungo della Colomba, della forza della nonviolenza, mi fissa e mi chiede:
- Ma come si fa?
- A far che? rispondo, fingendo di non capire.
- Lo sai... come si fa?
Dentro di me traduco: come si fa a non odiare, a non essere sopraffatti dallo sconforto, a sperare che riusciremo a fermare questa violenza.
Coma si fa a vivere la nonviolenza anche qui?
Le dico qualcosa per prendere tempo, ma so che la risposta non potrà essere un discorso.
Il tempo delle chiacchiere è finito.
Si può dire solo quello che siamo disposti a vivere.
Come si fa?
Mi risuona in testa la domanda e la faccio anche a voi, come A., la nostra amica della Val di Susa, con la testa tra le mani.
Il problema si affronta insieme, ci arriveremo insieme o non ci arriveremo.
Come si fa?
K