Di che cosa parlo quando parlo di Dio


Di che cosa parlo quando parlo di Dio?
Quando uso la parola Dio non mi riferisco ad una persona anziana con la barba che abita in cielo, non mi riferisco al rispetto di comportamenti codificati dalla tradizione, non penso ad una compilation di sensi di colpa, non parlo di qualcosa che mi protegga dalle paure, non mi riferisco ad uno scudo che mi difenda dalla morte.
Mi riferisco a qualcosa presente nella profondità della mia persona.
Qualcosa che ne' il mio cinismo, ne' la mia razionalità o la mia limitatezza possono raggiungere. Un nuovo me che in fondo a me chiede, implora, mi ordina di essere vissuto.
Una piccola voce silenziosa che non riesco a coprire neppure con tutto il rumore di cui sono capace.
Qualcosa che non si arrende alla caduta dei miei sogni, che non crede al tramonto delle mie speranze, che guarda ad orizzonti che comprendono sempre un noi più che un io.
Qualcosa di più vero di me, qualcosa che mi indica chi sono e con urgenza mi ricorda che ho solo questa vita per essere me stesso.
Hai udito recentemente questa voce?