Esiste un uso delle armi buono?

Fattore Kappa

Grazie della lettera P., la domanda è molto seria e centrale, si potrebbe riassumere: c'è una violenza costruttiva, un uso delle armi buono?
Con i volontari di Operazione Colomba viviamo da alcuni anni in un campo profughi, pieno di persone che credevano con forza che l'esercito libero li avrebbe liberati dal governo di Assad, che liberarsi del Daesh, ISIS come si chiama in Europa, non sarebbe stato un problema.
Ora non hanno più nulla, toccano la loro tenda di tela e legno e dicono ridendo: eccola, la vedi la mia libertà?
Avevano come mito la resistenza italiana, alcuni le Brigate Rosse addirittura.
Ho conosciuto anche molti che hanno combattuto e ucciso in nome dell'abbattimento di un governo dittatoriale che torturava i suoi cittadini, ogni volta ho visto nella loro delusione che le promesse della violenza sono finte.
La violenza dell'ISIS è inaccettabile, quindi bisognerebbe non sostenerla, come fanno Turchia, Arabia Saudita ed altri, tutti alleati stretti dell'Europa; bisognerebbe che la CIA non creasse mostri di questo tipo; bisognerebbe che come italiani non vendessimo armi ai sauditi, che stanno bombardando in Yemen.
La invito a venirci a trovare in Libano, Albania, Palestina o Colombia, vedrà che quello che cerchiamo di fare senza violenza non è pacifismo, è una lotta con armi più umane di quelle che fanno orfani e vedove.
Ti aspettiamo, non è una provocazione.

Alberto