VISIT PALESTINE: CARTOLINE DAI TERRITORI OCCUPATI / 3

Wadi Auja - Accesso alla terra

Nonostante la bufera che sembra si stia per abbattere, Mariam imperterrita prende il gregge e affida i suoi quattro marmocchi alla figlia più grandicella.
Sente proprio il bisogno di una boccata d’aria in mezzo a quelle urla di bambini moccolosi e scalzi.
Si incammina per Wadi ‘Auja con la sua bambina di pochi mesi in braccio.
Ha un sorriso meraviglioso.
Arriva nella valle dove i pastori dell’area sono soliti pascolare.
Neanche un chilometro più in là si estende Omar Farm, l’avamposto illegale da dove provengono i guai.
Il cielo sorprendentemente si schiarisce.
Arrivano altri pastori, si radunano per bere un tè.
Poi ecco che qualcosa guasta l’atmosfera bucolica.
Arrivano i soldati.
Le donne si guardano, quasi per farsi forza a vicenda mentre i soldati smontano dalla jeep.

Non sembrano preoccupate, anzi sembrano avere tutta l’intenzione di restare.
Mariam non ci pensa nemmeno ad andarsene se i soldati non presentano un ordine di chiusura dell’area.
Perché dovrebbe? Senza un documento, la chiusura sarebbe illegale, per quanto già di per sé sia irragionevole.
Che problema mai costituiscono loro e le loro pecore?
Attende che i soldati la raggiungano, mentre con una mano tiene con fierezza il bastone per guidare il gregge e sull’altro braccio Intisar addormentata.
Alla fine però i soldati presentano l’ordine di chiusura dell’area.
I pastori sono costretti ad allontanarsi.
Le donne alla fine concordano nel pascolare poco più in là. “Swayy swayy”. Piano piano, si dicono.
È un loro riprendersi quella libertà e dignità che l’esercito gli sta sottraendo in quel momento.
Ancora una volta hanno vinto loro. Disgusto.
Ma il sorriso rimane sui volti di quelle donne mentre vengono allontanate dalle loro terre.
Quello non glielo toglie nessuno.
Si guardano con complicità.
Domani ritorneranno.
Swayy swayy si riapproprieremo di quella terra.


Wadi ‘Auja è una valle non troppo distante da Gerico, nella Valle del Giordano.
L’economia delle comunità palestinesi della zona si basa sull’attività di pastorizia e Wadi ‘Auja costituisce proprio l’area di pascolo per i palestinesi dei villaggi di Ras al-Auja, al-Auja e Nuweima.
Nel 2004, nel bel mezzo di questa valle è sorto l’avamposto di Einot Kedem, conosciuto anche come “Omar Farm”, che riceve tutti i servizi, dall’acqua corrente all’elettricità, nonostante la sua illegalità per la stessa legge israeliana.
La presenza dell’avamposto ha un impatto significativo nella vita dei palestinesi della zona.
I pastori hanno ricevuto minacce e intimidazioni da parte dei coloni.
Sempre più frequentemente, negli ultimi anni, i palestinesi vengono allontanati dall’esercito israeliano che gli impedisce di pascolare nelle zone in prossimità di Omar Farm.
La connivenza tra esercito e coloni, anche qui come in altre zone della Cisgiordania, è non solo molto forte ma addirittura palese.
Frequenti sono i casi in cui l’esercito, prima di allontanare i pastori, si è recato nell’avamposto.
Spesso l’allontanamento avviene illegalmente, ossia senza la presenza di un documento ufficiale di chiusura dall’area da mostrare ai palestinesi.
Il continuo impedimento dell’attività di pastorizia a causa dei coloni e dell'esercito è una grave minaccia alla sopravvivenza delle comunità della zona.