Il Parlamento albanese si impegna contro la vendetta!

Albania

In data 5 marzo 2015 il Parlamento albanese ha votato la “Risoluzione per la Prevenzione del fenomeno della vendetta di sangue in Albania”, affermando pubblicamente che il fenomeno della vendetta esiste, che è compito dello Stato affrontarlo ed eliminarlo e che gli stessi organi statali non si sono ancora impegnati a sufficienza. Il documento consta di due parti: nella prima parte, il Parlamento, sulla base del rapporto dell’Avvocato del Popolo (presentato in data 18 novembre 2014, alla cui presentazione era intervenuta anche Operazione Colomba) ammette l’esistenza del fenomeno e la sua diffusione sul territorio albanese, nonché condanna la mancata attuazione della Legge per l’istituzione di un Consiglio di Coordinamento contro la gjakmarrja del 2005, da parte degli organi statali; nella seconda parte della Risoluzione, il Parlamento invece si rivolge direttamente ad alcuni interlocutori statali, chiedendone una fattiva collaborazione. Pertanto, emette raccomandazioni specifiche nei confronti delle Procure e degli organi di Polizia, del Ministero dell’Istruzione e dello Sport, del Ministero del Welfare e della Gioventù, e della pubblica amministrazione nella sua interezza per il funzionamento effettivo del Consiglio di Coordinamento.
Operazione Colomba è positivamente colpita da questa risoluzione del Parlamento, che finalmente si impegna pubblicamente e in via ufficiale nella lotta al fenomeno della vendetta di sangue. In particolare, la raccomandazione a
“rafforzare la cooperazione e il coordinamento […] con le organizzazioni non governative per la prevenzione di hakmarrja e gjakmarrjaapre interessanti prospettive di collaborazione con le istituzioni locali e nazionali.
Di seguito si pubblica per intero la traduzione della Risoluzione del Parlamento albanese.

 


Risoluzione del Parlamento albanese per la prevenzione del fenomeno della vendetta di sangue in Albania


Il Parlamento di Albania ritiene che l’ordine e la sicurezza, l’applicazione della legge in ogni parte del territorio della Repubblica d’Albania sia essenziale per lo stato di diritto;
I diritti e le libertà delle persone sono diritti umani fondamentali che devono essere goduti da tutti i cittadini e il diritto alla vita è un diritto umano fondamentale tutelato dalla legge;
Consapevole che la vendetta di sangue “gjakmarrja e hakmarrja” sono fenomeni primitivi, che sono incompatibili con la legge, lo stato di diritto e lo spirito di una società democratica;
Consapevole del fatto che la prevenzione della vendetta di sangue “gjakmarrjes e hakmarrjes” richiede l’impegno di tutte le istituzioni al livello centrale e locale, dei media e della società civile;
Apprezzando il ruolo dell’Avvocato del Popolo, nella promozione e nella tutela dei diritti umani, le iniziative che sono state intraprese per la sensibilizzazione delle istituzioni statali, della società civile e degli individui attraverso i suoi Rapporti speciali e le sue Raccomandazioni;

Sulla base del Rapporto speciale dell’Avvocato del Popolo sul fenomeno della vendetta di sangue in Albania, presentato presso il Parlamento albanese, rileva che:

• La gjakmarrja è un fenomeno localizzato in alcune zone del paese.

• La distribuzione demografica della gjakmarrja è principalmente nelle aree urbane, anche se questo fenomeno è di origine rurale. Questo dimostra il fallimento dei meccanismi e degli strumenti urbani di integrazione sociale per la gestione degli spostamenti demografici nel corso degli anni, la qualità dell’istruzione nel sistema scolastico e i problemi economici della famiglia albanese.

• Gli organi statali non sono ancora riusciti a definire un’adeguata dimensione di questa situazione, anche perché non esistono statistiche precise su questo fenomeno e sulle sue conseguenze.

• I dati ufficiali delle istituzioni statali sulla diffusione della vendetta e delle “persone auto recluse” per tale motivo sono contraddittori. I dati ufficiali sul fenomeno della vendetta non sono conformi a quelli raccolti dalle organizzazioni della società civile.

• La legge n. 9389, datata 04.05.2005, “Per la costituzione e il funzionamento del Consiglio di Coordinamento nella lotta contro la gjakmarrja” non è stata attuata perché i regolamenti attuativi per la sua applicazione non sono stati approvati.

• Il mancato funzionamento del Consiglio di Coordinamento su questo tema per anni, mostra che il fenomeno non è stato adeguatamente affrontato dalle istituzioni statali, per quanto riguarda la prevenzione e lo sradicamento del fenomeno.

• I programmi di prevenzione della vendetta non sono attuati in tutte le aree dove il fenomeno ha estensione geografica e non ci sono informazioni complete sui programmi e sulle organizzazioni che operano sul campo per la prevenzione delle vendette e per la riconciliazione tra le parti.

• La mancata prevenzione dei conflitti familiari, sulla proprietà, su antiche “rivalità”, e quelli per altri futili motivi hanno provocato la commissione di reati per hakmarrja e gjakmarrja.

• Il Ministero dell’Istruzione e dello Sport ha attuato programmi didattici speciali per l’educazione dei bambini auto reclusi, ma questi programmi forniscono una ridotta istruzione, al di sotto dei normali standard di istruzione.

• Il basso livello di casi di processo e di condanna per reati dovuti ad hakmarrja e gjakmarrja è indicativo di una politica penale inefficace per la prevenzione e la punizione di questo fenomeno.

Il Parlamento albanese chiede:

• Ai corpi di governo della pubblica amministrazione di valutare seriamente il fenomeno della vendetta, di rafforzare la cooperazione e il coordinamento tra loro e con le organizzazioni non governative per la prevenzione di hakmarrja e gjakmarrja.

• Alle istituzione della Procura e della Polizia di Stato di coordinare il loro lavoro e sviluppare indagini rapide, complete e obiettive realizzando una politica penale effettiva, nei confronti di persone che si macchiano di reati per hakmarrja o gjakmarrja.

• Agli organi della Polizia di Stato di intervenire per la prevenzione dei conflitti, per l’identificazione e la consegna delle persone accusate agli organi della Procura, rafforzando la collaborazione con gli organi omologhi e con l’Interpol per l’estradizione di persone ricercate o condannate dai tribunali albanesi per reati per motivo di hakmarrja o gjakmarrja.

• Il funzionamento del “Consiglio di Coordinamento nella lotta contro la gjakmarrja”, con l’obiettivo della stesura di una strategia nazionale per la lotta contro la vendetta, per prendere misure sul piano economico, sociale e legislativo e per preparare i regolamenti attuativi per il funzionamento del Consiglio.

• Al Ministero dell’Istruzione e dello Sport, di aumentare il ruolo informativo ed educativo attraverso il miglioramento dei programmi e delle attività educative, volte ad educare ad uno spirito di tolleranza, contro la giustizia sommaria, la hakmarrja e la gjakmarrja, e di valutare la creazione di strutture per gli insegnanti coinvolti nei programmi di insegnamento ai bambini “auto reclusi”.

• Al Ministero del Welfare e della Gioventù di impegnarsi, specificamente per mezzo dei suoi uffici regionali, per aiutare le famiglie “auto recluse” con un reddito insufficiente, attraverso programmi speciali di aiuti economici e di offerta di opportunità di lavoro per loro.

• Il Parlamento di Albania evidenzia la necessità di modifiche per il miglioramento del quadro giuridico esistente per la prevenzione e lo sradicamento di questo fenomeno primitivo. Il Parlamento della Repubblica di Albania richiede l’impegno di tutte le istituzioni statali, a livello centrale e locale, dei media e della società civile, ad agire congiuntamente per porre fine alla piaga sociale della gjakmarrja.

 

Il Presidente
Ilir Meta

In albanese:

Qui la pagina dei lavori parlamentari

  1. il progetto di risoluzione
  2. la risoluzione
  3. rapporto della Commissione Questioni legali, Amministrazione pubblica e Diritti umani
  4. come hanno votato i singoli deputati