La nonviolenza in parole

Italia
Quando la parola nonviolenza si fa azione...

Le parole diventano azioni.
Anche le parole come le azioni producono effetti, non sempre visibili.
Si possono conficcare come spine nelle ferite,
o vanno a riempire vuoti che mai chi le riceve avrebbe pensato di colmare.

 

Parole che uniscono.
A volte vengono fatte in frantumi, da chi non vorrebbe sentirle, ma cadendo rilasciano un “odore” che la persona che ha tentato di distruggerle comunque non ha potere di allontanare. Il ricordo di quell'odore non può essere dimenticato.

Quell'odore si chiama Nonviolenza.

Chi?

Tutti. Tutti possono allenarsi, e tutti possono Azionarsi.  
Ci vuole impegno e allenamento. Dopo l'allenamento le parole arrivano per caso, frutto della preparazione, e arrivano soprattutto dal cuore.
A volte chi ha il “compito” di donarle si sente frustrato, è alla continua ricerca di parole nuove. Si sente continuamente l'esigenza di creatività e lucidità.
Il volontario di Operazione Colomba deve dare voce a chi non viene ascoltato.

Per chi?

Per chi vuole ascoltare. Per chi ha sofferto troppo. Per chi non ha più amici fidati. Per chi vive in una società in cui Perdono e Riconciliazione non sono contemplati. Per chi non riceve giustizia. Per chi ha perso una persona cara. Per chi ha perso la propria Vita. Per chi ha tanta rabbia.
Proprio loro sono dispensatori di parole nonviolente, ma spesso nel turbine di violenza e vendetta non riescono a vederle o a sentirle dentro di sé, per questo a volte basta semplicemente che l'interlocutore alzi lo specchio per riflettergliele. Basta fare eco.

Dove?

In ogni angolo di mondo. Dove ci sono Relazioni.
Le parole non conoscono né muri né barriere.
Le parole possono essere Accoglienza, un posto sicuro dove trovare conforto.
Si raccolgono per strada, fra la gente.
Si sentono nei racconti di chi ha subito ingiustizie. Si accolgono da chi ha commesso un errore e vorrebbe essere Perdonato. Si narrano nei racconti di Riconciliazione.
Sono state scritte o fatte volare nel vento, lanciate come sassi infuocati per scuotere e smuovere, o servite calde come il caffè per sciogliere i cuori induriti.

Perché?

Perché le Parole Nonviolente creano fiducia e sono apertura verso l'altro.
Perché sono l'unica strada per il perdono e la riconciliazione.
Perché sono una nostra Responsabilità.
Le Parole Nonviolente tentano di scuotere gli indifferenti, spesso sono medicina per curare i mali, raccontano sogni che alimentano speranza e bellezza. Ma raccontano anche sogni realizzati e ingiustizie eliminate.
Perché le parole possono colmare solchi infiniti provocati dal dolore.
Perché le Parole Nonviolente possono dare protezione e spingere al cambiamento.

Come?

Ci vuole tempo per far sedimentare le parole nonviolente.
Le parole hanno bisogno di compimento e affiancamento.
Hanno bisogno di un ascolto attivo.
Possono svuotarsi di significato senza Presenza.
A volte le parole hanno bisogno di essere preparate, con silenzi, per fare spazio.
Certi silenzi sono carichi di Parole.
Le parole possono essere suggerite da un'azione: un'Azione può essere d'esempio per raccontare una storia di Nonviolenza. Ed è così che gli esempi saltano confini e rimbalzano alle orecchie.
Le parole vanno provocate ove non vi è dialogo.
Le parole sono il risultato di un gioco di squadra. Si Azionano con la creatività, la lucidità e la trasparenza.

Quando?

In ogni istante della tua Vita. Non c'è Tempo.

Il miglior compagno della Parola è l'Azione, e insieme formano la Coerenza.




El.
(Dedicato a quelle parole d'amore custodite in un lago)

...A chi ispira le nostre Parole.

Le parole scritte sono la memoria accesa di persone e Amici incontrati, ascoltati, vissuti.