Georgia – Russia, altro che guerra fredda

Georgia–Russia, altro che guerra fredda

È scoppiata la guerra tra la Georgia e la repubbliche secessioniste filorusse dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia.
Mosca, con la scusa di proteggere la popolazione russa delle due repubbliche ha invaso il loro territorio.
Lo scontro era nell'aria. Questa è una delle zone calde del pianeta, strategiche per il controllo del territorio e per l'approvigionamento del petrolio.

 La Georgia è terra di scontro tra la Russia e gli USA, con i russi che non vogliono perdere il controllo dell'area  ai propri confini e gli americani che puntano decisamente ad inserirsi nella repubblica. La Georgia è anche attraversata dall'oleodotto Baku - Tbilisi - Ceyhan, l'unico che porta petrolio dall'Asia Centrale in Turchia senza passare dalla Russia e dall'Iran.
Caricata da tutti questi significati e per di più in pieno territorio caucasico, la zona era ad alto rischio di conflitto e ci voleva molta saggezza e lungimiranza prima di muovere qualsiasi pedina.
Ed invece non è stato così: America e Russia hanno agito senza esclusione di colpi.
La Russia non eccelle certo per rispetto dei diritti umani, democrazia e attenzione alla  autodeterminazione dei popoli, Cecenia docet.
L'America ha portato avanti in questi anni una politica particolarmente aggressiva e imperialista. Molti sono gli atti  che hanno preparato questa guerra:
L'invio di truppe USA nelle ex repubbliche sovietiche dopo l'11 Settembre con la scusa di fare muro contro il terrorismo islamico ed in versione anticinese.
La decisione unilaterale americana di installare parte delle tecnologia dello scudo stellare nella Repubblica Ceca, la scelta unilaterale americana di venir meno agli accordi di disarmo nucleare firmati in passato con l'URSS e ancora in vigore, la scelta americana e occidentale di riconoscere l'indipendenza del Kossovo, umiliando il nazionalismo serbo invece di sposare una soluzione di compromesso attenta alle ragioni di entrambe le parti. Putin in quell'occasione aveva già dichiarato che allora il principio dell'indipendenza sarebbe valso anche per queste due regioni contese.
L'avvento alla  presidenza georgiana del filooccidentale Saakashvili nel 2004 e l'impegno per un ingresso radicale nella sfera di influenza occidentale ha contribuito a radicalizzare lo scontro
Tutto questo ha preparato questa nuova “inutile strage” che non risolverà nessun problema perché violenza chiama solo altra violenza e chi perde si porta l'umiliazione di un'onta che alla prima occasione verrà vendicata.
Nuove vie vanno trovate per affrontare le situazioni calde del pianeta con uno sguardo di pace e giustizia lungimirante. E' fondamentale sostituire i rapporti di forza con la forza dei rapporti, gli atti unilaterali con il dialogo e la trattativa paziente, dare centralità alla persona e ai popoli per la ricerca di soluzioni creative, in cui nessuno perde.
Solo su questa strada si possono evitare altre nuove guerre future.

Antonio