Non puoi fermare kalash con la mano


Albania

Sono sdraiato sul muretto fuori casa, a Raja, piccolo paesino nell'area di Tropoja – Nord dell'Albania. Sto per addormentarmi sotto il sole tiepido del pomeriggio quando R. si avvicina a me. Mi importuna un po', cerca di attaccare discorso col suo mezzo italiano. Ad un certo punto fissa la mia maglietta e inizia a commentare.

“Questo sei tu?” - mi dice indicando l'ultimo omino sulla destra – “Sono io, ma sei anche tu” - rispondo io per tagliare corto.  “Non puoi fermare kalash con la mano” - dice lui prendendomi in giro.
Allora rispondo: “Non lo ferma con la mano, lo ferma con la testa. E poi l'ultimo omino, il volontario, non ferma il personaggio prima di lui, ma ferma l'evoluzione. Vedi, la scimmia si trasforma in questo con la lancia, quello nel guerriero, poi nel militare col kalash e infine l'ultimo omino ferma l'evoluzione”.
La mia spiegazione non gli basta. Tra il curioso e il divertito inizia il confronto.
“ Ma perché lo ferma?” – “Perché il kalash non è buono!”- “Ma ha la sua funzione, come uccidere animali feroci...” – “Eh si... ma puoi usare altro per fare quel tipo di lavoro!” - dico io ridacchiando.
Non l'ho convinto, allora lui riprende: “Non puoi fermare  kalash con la mano, puoi fermarlo solo con altro kalash”. – “Se è per questo anche con un carro armato ... ma poi?” - incalzo io.
Lui si ferma un attimo, poi continua nell'escalation: “Con bomba atomica!” – “Eh bravo! Così moriamo tutti, no?” - rispondo io. “Così ricomincia tutto da capo!” - fa lui con un tono tra l'ironico e il rassegnato.
“Ma scusa, non potremmo solo fermare il personaggio col kalash?” - chiedo io – “Ma non puoi farlo con una mano, così” – “E perché no? E' proprio questo il cambiamento. Che a un certo punto smettiamo di usare il kalash”.
“Ma non puoi farlo – dice lui - non puoi cancellare memoria!” – “La memoria non va cancellata, anzi serve. E' come se stai dormendo su questo muretto e a un certo punto cadi e ti fai male. La memoria serve a non fare più lo stesso errore. Se usi il kalash e uccidi devi ricordare il male che provoca un kalash, così non lo userai più. Questo è il senso dell'evoluzione!”.
R. riprende dopo un attimo di silenzio: ”Comunque non puoi fermare kalash con la mano, puoi fermare persona, non kalash.”
In quel momento R. ha capito il senso del disegno sulla maglietta che indossavo. Forse ha centrato anche il senso della nonviolenza e ancora non ne è consapevole.
Noi non fermiamo le armi, resistiamo per fermare le persone che le imbracciano.

Ale