Volti

Che giorno grigio per ricordare
il fruscio irabondo
di un'anima che in un attimo scompare,
e a essere incazzata
ha mille volte ragione.
Fra chi segna la tomba con le croci, forse
non coverà il vuoto nel cuore
Zemer i babit,
mentre egli si ostina ad asciugare le notturne lacrime.
Un corpo così sottile non può sostenere
la caduta della protettrice
ma avrà occhi vispi ad aspettare
e guardare
il perdono che sarà di sua madre.


Vorrei riconoscermi nella bellezza di un fiore
per sentirmi accolta dal suo nome.
Chiama la piccola come fosse un dolcetto
e non vuole mai perdere tempo,
la donna che emana calore ad ogni suo gesto.
Hajde, zemer! Hajde!
Tesoro mio, corri! cosa aspetti?
Domanda ai suoi figli d'essere vento
per muoversi veloci, con lei
sulle spire del cambiamento.
E mentre cammina svelta
eppure senza fretta,
l'aria che smuove si trasforma
nell'ilare risata di zefiri in carne e ossa.

I suoi occhi racchiudono la freddezza dell'acqua
che in strisce impietose innerva l'ombrosa montagna.
Lassù, dove un congresso di uomini
decide fra la vita e la morte
lei non permette al mondo
d'esser folle.
Non abbandonerà la decisione
di donare al futuro il suo cuore.
Se il dolore che screzia la roccia non avrà tregua
finché batte la sonora pioggia,
il fiume che sotto scorre
s'infiltra dovunque, fra le crepe e le ferite più profonde.
Possa guarire ogni uomo che la guarda
e diviene libero da ogni condanna.

Ed ecco un'anima dalla pelle dorata
tanto amata, tanto indicata,
da chi crede abbia senso
distinguere per colore e sesso le genti,
così li chiamano, i diversi. Mai incontrerò
la saggezza che le spetta
fra le labbra e nel fiato ignorante
di chi la disprezza.
É così acuta questa donna che impara le lingue
solo porgendo le orecchie all'ascolto,
che spogliata dal dubbio
desidera che il male rimanga sepolto.
Di fronte alla muraglia del codice antico
come del nuovo sistema politico
ella non retrocede; cosa accade?
quando la speranza incontra le parole,
io mi inchino al tuo onore.

Sara M.