Giugno 2011

SITUAZIONE ATTUALE

Dopo vari riconteggi e accuse di brogli è stato eletto il sindaco di Tirana, il candidato vincente è quello del partito Democratico (lo stesso del Premier Berisha). La vittoria del partito Democratico interrompe il governo di Edi Rama (Leader del Partito Socialista) che durava da 12 anni. Nel mese di giugno sono due le morti per vendetta di sangue, entrambe riguardano famiglie che abitano a Scutari. Abbiamo inoltre scoperto che quando accade un omicidio per vendetta di sangue la polizia registra nei suoi verbali che l’assassinio è avvenuto per VENDETTA e non per VENDETTA DI SANGUE; in questo modo il fenomeno delle vendette di sangue viene ancora più nascosto e sotterrato.

Al programma “Le Iene” (puntata del 25 maggio 2011) è andato in onda un servizio sulle vendette di sangue nell’area di Scutari dove operiamo anche noi.
Nonostante il taglio del servizio e le molte semplificazioni che conteneva, molte persone in Italia hanno potuto vedere le conseguenze di questo fenomeno:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/228283/viviani-chiusi-in-casa-per-non-morire.html
Purtroppo alcune famiglie coinvolte nel video hanno avuto delle ripercussioni negative in quanto la notizia del servizio e le loro foto sono finite sui media locali.

CONDIVISIONE E LAVORO

Proseguono le visite alle famiglie. Questo mese ci siamo focalizzate sulle donne visto che eravamo solo due volontarie. Siamo anche uscite a cena con alcune donne sotto vendetta. Le visite e il monitoraggio, durante giugno, si sono intensificate, anche perché è iniziata una stretta collaborazione con un’Associazione di Scutari che lavora con le famiglie in vendetta di sangue: JO GJACKMARRIE, PO JETA (No alle vendette di sangue, sì alla vita) e con alcuni rappresentanti di questa Fondazione ci siamo recate da numerose famiglie alle quali è stata proposta un'adozione a distanza con famiglie inglesi.
Abbiamo incontrato nuovamente diverse Associazioni per rinnovare la collaborazione che dura da tempo. Queste Associazioni sono: Hapat te Lete (che lavora con le donne), Ambasciatori di Pace (che garantisce la scolarizzazione a domicilio ai ragazzi sotto vendetta di sangue), Shis (che lavora
sull’animazione con i bambini e sul doposcuola).
In questo mese ci siamo impegnate ad essere mediatrici fra due famiglie in vendetta: una abita a Tirana e l’altra a Tropoja. Queste due famiglie si sono già incontrate a casa nostra nel dicembre del 2010; vogliamo organizzare per il prossimo futuro un altro incontro per discutere in modo più concreto della riconciliazione.
Prosegue il corso di teatro per i ragazzi adolescenti (e qualche piccolo). Questo mese, con Miriam, esperta di teatro, abbiamo fatto grandi progressi e notato che i ragazzi sono molto interessati a questo corso. Ormai ci chiamano loro il giorno prima per chiederci se li andiamo a prendere per fare
teatro. Con alcuni ragazzi abbiamo anche passato una giornata al mare e con i bambini siamo tornati al castello per giocare insieme.
Siamo tornate a Tropoja per sistemare la casa che ci ospiterà nei futuri soggiorni in questa regione. Abbiamo colto l’occasione per conoscere alcuni sindaci dei comuni della zona e soprattutto per farci conoscere. In questi giorni stiamo cominciando a pubblicizzare il video (realizzato da Valentina e gli altri volontari) che spiega il nostro lavoro e la problematica delle vendette di sangue.
Per chi volesse vederlo: http://www.youtube.com/user/OpCol#p/u/4/z9LLZ29slRw
Per quel che ne so - Diario di un anno in Albania
Dateci una mano a farlo girare!

VOLONTARI

Laura e Miriam (e Tatiana, il Casco Bianco della Papa Giovanni) in questo mese hanno abbattuto tutte le “regole” maschiliste tipiche della cultura locale. Non sappiamo se è un bene o un male ma ormai siamo considerate un ibrido fra un uomo e una donna. Fortunatamente sono venuti in nostro aiuto Dario, Siljon e Emiliano. A loro va un grazie enorme visto tutto l’impegno generoso che hanno donato alla Colomba. Anche Francesca ha partecipato alle attività della Colomba e questo mese è
rimasta a dormire spesso da noi. Ringraziamo anche Paolo Ramonda che durante la visita nella zona Albania si è interessato al nostro lavoro qua.