Gennaio 2016

SITUAZIONE ATTUALE

La cronaca di gennaio riporta 4 omicidi riconducibili a tre casi di vendetta e ad un caso probabilmente collegato ad una faida precedente. Molte delle speranze di alcune vittime del fenomeno delle “vendette di sangue” sono riposte nella prospettiva di trovare asilo in Europa. Per esempio, sulle colonne del quotidiano Gazeta Shqiptare una madre fa pubblicamente richiesta di asilo in Svezia affinché i suoi figli non si sentano costretti a vendicarsi. Invece in un altro caso, una persona coinvolta nel fenomeno ha fatto appello al Ministro della Giustizia dichiarando che se non sarà lo Stato a fare giustizia, si sentirà costretto a ricorrere alla giustizia sommaria. In questo senso, fa ben sperare un’iniziativa intrapresa dalla polizia di Scutari che ha annunciato la creazione di un reparto operativo finalizzato alla riapertura dei casi di vendetta archiviati.

CONDIVISIONE, LAVORO e NOVITA' SUI VOLONTARI

Condivisione

Per noi volontari le feste non terminano a dicembre ma proseguono fino al 20 gennaio, quando a Tropoja siamo stati invitati alla festa di San Sebastiano da una famiglia in vendetta che seguiamo da tempo. È qui che scopriamo che la nostra opera di condivisione è stata finalmente compresa appieno, in particolare durante una visita: N. ci consiglia di non venire a Tropoja nel mese di febbraio, poiché non siamo abituati al freddo. Sua moglie lo corregge e gli ricorda che ci rechiamo nelle montagne per vivere come loro. Spesso, infatti, sono le donne a cogliere meglio il nostro messaggio e ad operare grandi trasformazioni nella loro vita. La signora S. è tra queste: davanti ad un caffè, ci rende orgogliosi dicendo che, nonostante il grande ricambio di volontari, percepisce comunque una continuità di pensiero e la vicinanza anche di coloro che non sono più in Albania. La signora V., vedova da anni con tre figli a carico, invece, è riuscita a prendere la patente di guida e a seguire corsi di specializzazione professionale, contando quasi unicamente sulle proprie forze.
A fine mese, poco dopo la partenza di Tommaso e Giacomo, è tornata Sara. Auguriamo a Tommaso di proseguire il suo cammino di nonviolenza, aspettando il ritorno di Giacomo dopo il suo meritato riposo.

Lavoro con la società civile

Come ogni mese, il 12 gennaio si è tenuta nell’area pedonale di Scutari la consueta Manifestazione contro le vendette di sangue. In occasione dell’inizio del nuovo anno, abbiamo voluto ripercorrere le manifestazioni del 2015 e portare un messaggio per il futuro. I passanti sono stati invitati a scrivere un augurio di pace su alcune cartoline con le foto delle manifestazioni che hanno animato il 2015. A loro volta hanno pescato una delle cartoline con gli auguri scritti da altri, in un simbolico scambio reciproco. Circa 300 persone hanno ricevuto il volantino, 50 si sono fermate per partecipare attivamente, contribuendo così a diffondere un messaggio di pace e riconciliazione.

Rapporto con le istituzioni e il lavoro in rete

Le feste prolungate albanesi non hanno però interrotto il continuo lavoro che svolgiamo in rete. In seguito alla stesura del report finale sulla Campagna 2015 “Un Popolo Contro le Vendette di Sangue”, abbiamo consegnato i risultati a tutte le Istituzioni religiose Scutarine. Inoltre, continua la collaborazione con le organizzazioni locali. L’ultimo incontro della rete “Alleanza per la Vita” ci ha dimostrato quanto il percorso di coinvolgimento della società albanese nella lotta al fenomeno sia ancora lungo. A tal proposito, siamo stati contattati, grazie all’Avvocato del Popolo, da un’agenzia pubblicitaria nazionale che desidera realizzare una campagna di sensibilizzazione contro il fenomeno delle “Vendette di Sangue”. Interessante è stata poi la riflessione del fotografo Ennio Brilli, colpito dalla nostra modalità di vivere la nonviolenza: “voi andate in un posto per non fare apparentemente niente, ma per stare”. Ennio ha espresso il desiderio di partecipare al prossimo corso di formazione di Operazione Colomba.