Marzo 2019

SITUAZIONE ATTUALE

A metà mese i giornali riportano il protrarsi del processo che vede indagati tre giovani per l’omicidio di un ragazzo, avvenuto nel 2017. I genitori della vittima hanno dichiarato che "se non funziona la giustizia allora funzionerà il Kanun" e che non chiedono denaro perché non accettano di dare un prezzo alla vita del figlio, "non laveremo il sangue di nostro figlio con i soldi". Purtroppo la fiducia nei confronti della giustizia statale è ancora molto bassa fra la popolazione albanese, e questo aumenta il rischio del ricorso a forme di giustizia privata.
Negli stessi giorni un ventiseienne è stato ucciso davanti alla porta di casa sua. Le indagini sono ancora in corso, ma l’omicidio, compiuto su commissione, è quasi certamente una vendetta di sangue causata da un altro omicidio per il quale la vittima era stata indagata nel 2017. Il ragazzo ucciso, persona nota e apparentemente coinvolta in ambienti malavitosi, era stato giudicato innocente.

Verso la fine del mese un uomo ha trovato dell’esplosivo sotto la propria auto; il fratello era stato ucciso circa 10 anni fa e il tentativo di attacco è probabilmente riconducibile a una situazione di conflitto che riguarda da anni la sua famiglia.

CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

A inizio mese i volontari sono stati invitati in una scuola professionale forestale dove hanno presentato il lavoro di Operazione Colomba. È significativo vedere, in chi si occupa di formazione ed educazione, un impegno a voler sentir parlare del superamento del fenomeno delle vendette di sangue.
A metà mese alcuni volontari sono andati nella zona montuosa di Tropoja per far visita alle famiglie in vendetta. Una donna a cui è stato ucciso un figlio ci ha detto che soffre molto a vedere che chi ha ucciso suo figlio è libero ed è tornato a vivere accanto a loro; ciononostante lei non desidera la morte di quest’uomo, ma solo che venga allontanato. Le sue parole sono sempre forti e sono fonte di energia anche per i volontari.
Un bel momento di condivisione per i volontari è stato partecipare al nono compleanno di una bambina, il cui padre è in carcere a causa della vendetta di sangue.
Durante tutto il mese si è organizzato più volte il “gruppo ragazzi” - composto da giovani coinvolti nel fenomeno - per registrare un nuovo cortometraggio; questo lavoro, pur complicato dalle difficoltà dei giovani che vi partecipano, rende orgogliosi sia i volontari che i ragazzi.
Questo mese i volontari hanno proseguito la campagna #KundërGjakmarrjes, organizzando una manifestazione nella zona pedonale di Scutari per continuare la sua diffusione. Durante questo evento alcune persone si sono fermate raccontandoci il loro coinvolgimento nella vendetta di sangue.
A inizio mese sono ritornate in Italia Federica ed Elisa che ringraziamo per il loro contributo al progetto e per la loro allegria.

Rapporto con le Istituzioni e lavoro in rete

A fine mese l’Ambasciata Italiana ha coinvolto i volontari di Operazione Colomba in un incontro, proposto nel contesto della mostra L’Eterno Femminino. La rappresentazione della donna albanese dal Novecento a oggi”. I volontari hanno contribuito con un piccolo approfondimento sul ruolo della donna nel Kanun di Lekë Dukagjini nel passato e nel presente.