Maggio 2019

SITUAZIONE ATTUALE

A fine maggio è stato arrestato un uomo condannato per aver vendicato nel 2012 la morte dei genitori, uccisi nel 2003 da un vicino di casa a causa di un contenzioso sulla proprietà di un ruscello. L’uomo arrestato aveva agito con la sorella, che inizialmente si era dichiarata unica responsabile del crimine. La ragazza, al momento dell’arresto, aveva dichiarato di aver atteso 9 anni affinché la giustizia statale facesse il suo corso, ma poi, colma di dolore e rancore, aveva scelto di ricorrere alla giustizia privata, uccidendo il fratello dell’autore dell’omicidio dei suoi genitori. Quest’ultimo, invece, risulta essere ancora latitante.
Infine, è stato rilasciato l’unico accusato dell’omicidio di Mario Majollari per mancanza di prove. Operazione Colomba esprime preoccupazione perché, come ricorre nel caso di cronaca sopra riportato, in mancanza di una giustizia statale efficace, le vittime possono ricorrere a forme di giustizia privata che spesso si trasformano in episodi di vendetta di sangue.


CONDIVISIONE, LAVORO E NOVITA' SUI VOLONTARI

Il mese di maggio è stato ricco di emozioni poiché gran parte delle visite alle famiglie in “vendetta di sangue” sono state dedicate alla partenza di Tommaso, volontario di lungo periodo che ha vissuto a Scutari per un anno e mezzo. Le visite di saluto, affettuose e commosse, hanno dimostrato il legame tra i volontari e le famiglie, che condividono reciprocamente l’intimità del dolore e della speranza per un futuro di pace.
Come ogni anno, nel corso di questo mese mariano, abbiamo accompagnato alcune famiglie a onorare Sant’Antonio da Padova, al Santuario di Laç a lui dedicato, e alla chiesa di “Nostra Signora del Buon Consiglio” a Scutari, molto frequentata in questo periodo. Accompagnare le famiglie in questi momenti di spiritualità è importante, perché accresce il nostro rapporto con loro in fiducia e rispetto. La forte fede religiosa dei membri delle famiglie offre importanti spunti per sviluppare insieme percorsi di pace e riconciliazione.
A inizio mese il gruppo si è arricchito grazie alla presenza di Margherita, mentre a fine mese è partito Sandro, che ringraziamo per il suo impegno e la sua dedizione.

Rapporto con le Istituzioni e lavoro in rete

A inizio maggio abbiamo organizzato, presso la sede delle Nazioni Unite di Ginevra, un Side Event per sensibilizzare le Istituzioni internazionali sul tema della vendetta di sangue, in occasione dello Universal Periodic Review dell’Albania. I rappresentanti di Operazione Colomba, insieme ad alcune ricercatrici albanesi, hanno analizzato il fenomeno, tracciando la sua evoluzione nel tempo e contestualizzandolo nell’Albania odierna. Questa attività di advocacy ha perseguito lo scopo di informare gli Stati membri del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU sul livello di protezione dei Diritti Umani delle vittime della “vendetta di sangue” in modo che essi possano continuare a stimolare nello Stato albanese l’impegno ad implementare una strategia atta a sradicare questa pratica.
A fine mese, grazie alla collaborazione di una professoressa dell’Università di Tirana, abbiamo, inoltre, presentato agli studenti di un corso di Laurea triennale e di due corsi di Laurea magistrale della Facoltà di Scienze Sociali, il lavoro di tutela dei Diritti Umani che Operazione Colomba porta avanti nel mondo e, in particolare, in Albania.