Agosto 2019

SITUAZIONE ATTUALE

L’Albania sta continuando ad attraversare una situazione di forte instabilità politica. A causa delle faide partitiche in corso e della bassa affluenza alle ultime elezioni amministrative, in cui soltanto il 20% circa della popolazione si è recato alle urne, i sindaci neoeletti (con così poca rappresentatività), stanno incontrando diverse difficoltà. Soprattutto in comuni come Scutari, dove i rappresentanti entranti appartengono ad un partito diverso da quello dei sindaci uscenti, il processo di avvicendamento sta subendo rallentamenti e battute d’arresto.
Questo mese un ferimento e due omicidi hanno colpito l’opinione pubblica.
A Valona, 3 membri di una famiglia sono stati feriti con colpi di arma da fuoco da un uomo e suo figlio a causa di una lite per banali motivi. A Fier, un ragazzo di 23 anni originario di Tropoja, è stato accoltellato e ucciso da due coetanei per futili motivi. Nel centro di Rreshen, un uomo di 48 anni è stato freddato a colpi di pistola davanti ai suoi figli.

Rimangono ancora da chiarire i motivi del crimine, ma al momento le indagini della polizia seguono due piste: la “vendetta di sangue”, dato che la famiglia della vittima è coinvolta in un’annosa faida; oppure un attentato di tipo mafioso causato dai traffici di droga in cui l’uomo era implicato e per cui aveva appena scontato una condanna di circa un anno.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari

Ad agosto l’arrivo di Fabrizio, ex-coordinatore del progetto, e successivamente di Giulia, attuale co-referente delle attività, hanno arricchito il gruppo di volontari, permettendo di realizzare visite a tutte le famiglie “in vendetta” conosciute e seguite da Operazione Colomba a partire dall’apertura della presenza in loco. Sono state visite di monitoraggio e di saluti in cui non sono mancati diversi momenti toccanti. Molte famiglie si sono lasciate andare al ricordo di quando i volontari sono entrati in casa loro per la prima volta. La situazione in quel periodo era veramente tesa e difficile, ma i volontari sono sempre stati al loro fianco in quanto vittime di questa piaga sociale.
“Voi siete arrivati quando avevo appena perso mia figlia a causa di una faida: quante volte mi siete stati vicino nei momenti più bui”, queste le parole di ringraziamento di Monika. Mentre in visita da una signora coinvolta in una faida intrafamiliare, abbiamo ascoltato commossi queste parole: “voi siete entrati in casa mia nel momento in cui avevo più bisogno. Addirittura la notte non dormivo per tutti i pensieri e le preoccupazioni causate dal problema della vendetta. Ho pregato e mi sono affidata: il Signore mi ha risposto mandandomi voi che, attraverso le vostre parole, avete sempre nutrito il mio spirito, supportandomi e donandomi speranza”.
Non sono, inoltre, mancate alcune visite per sostenere chi ha perso un proprio caro a causa del fenomeno e si sta prodigando all’interno della propria famiglia per evitare che venga compiuta una vendetta. In particolare, le nostre parole hanno portato conforto alla famiglia di Gjergji, che ha di recente perso un fratello a causa di un omicidio commesso per futili motivi. Le nostre visite gli permettono, da un lato, di svagarsi dal contesto circostante in cui la pressione sociale è negativa e, dall’altro, di coltivare la volontà di costruire un futuro sereno.
Inoltre, siamo andati a trovare Mirela, una signora che ha sofferto molto nella sua vita, soprattutto a causa dell’omicidio del figlio. La nostra presenza la aiuta ad avere una valvola di sfogo in cui incanalare ed esprimere costruttivamente le proprie emozioni.
Questo mese sono stati anche effettuati alcuni accompagnamenti in carcere per permettere a due donne di incontrare i mariti, detenuti per aver commesso crimini legati al fenomeno.
Durante le visite di agosto, è emerso come queste famiglie, anche a causa della crisi politico-economica albanese, vedano nell’emigrazione all’estero una delle principali soluzioni e vie di fuga dalla situazione di stallo in cui continua a trovarsi il Paese.
A fine mese abbiamo salutato e ringraziato di cuore Pietro, Casco Bianco in Albania, che ha concluso 6 mesi di Servizio Civile, sostenendo tutte le attività di progetto.
Abbiamo inoltre salutato Margherita, che questo mese ha portato creatività e dimostrato grande partecipazione al progetto… grazie!

Rapporto con le Istituzioni e lavoro in rete

Nel mese di agosto abbiamo portato avanti il dialogo con il rappresentante locale dell’Associazione Trentino con i Balcani. In questo modo, è stato possibile condividere le idee per poter pianificare la realizzazione di una serie di incontri con le Istituzioni locali in cui Operazione Colomba diffonderà le buone prassi maturate in questi anni di attività, dedicata a contrastare il fenomeno della “vendetta di sangue”. Inoltre, questo mese abbiamo tenuto i contatti con una giornalista spagnola interessata ad approfondire le conseguenze della legge del Kanun sulla vita di chi ne è coinvolto.
Infine abbiamo realizzato un incontro formativo sulla situazione sociopolitica albanese attuale con Nicola Pedrazzi, giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.