Giugno 2022

Situazione attuale

La situazione generale del conflitto rimane stabile rispetto al mese precedente, anche a giugno ci sono stati numerosi atti di sabotaggio, da parte di organizzazioni Mapuche, verso imprese nella regione dell’Araucania. Molti di questi atti sono rivolti contro imprese forestali.
Da segnalare un atto grave avvenuto nell’area di Villarica il 4 giugno con la morte di Eloy Alarcón Manquepan, giovane Mapuche che con altri membri di una comunità era impegnato in una atto di rivendicazione territoriale. Le versioni dell’accaduto sono discordanti, secondo l’assassino e proprietario del fondo che i Mapuche tentavano di occupare, si è trattata di legittima difesa. Secondo alcuni testimoni e in particolare la zia della vittima, la dinamica è stata molto diversa. I Mapuche si stavano avvicinando in maniera pacifica al terreno quando l’uomo, giunto a bordo del suo pick up, ha esploso un colpo mortale,  la vittima pare si sia avvicinata all’auto disarmata per intavolare una discussione.
Negli stessi giorni in parlamento è passata una mozione per dichiarare le organizzazioni Mapuche come la Coordinadora Arauco Malleco (CAM), una delle più grandi organizzazioni Mapuche in Cile, a la Weichán Auka Mapu (WAM) e tutte le organizzazioni di difesa territoriale che hanno rivendicato incendi dolosi nell'Araucanía e in tutto il sud del Paese, come organizzazioni terroristiche. La CAM ha più volte rivendicato le azioni di incendio di macchinari di imprese, specialmente forestali, come atti di sabotaggio e di essere estranea alla violenza sulle persone, mentre la WAM ha rivendicato un uso delle armi come forma di lotta. Le differenze fra queste due organizzazioni sono evidenti sia per rappresentanza dentro il movimento sia come forma di lotta, metterle sullo stesso piano potrebbe portare ad un ulteriore radicalizzazione dello scontro. A fine giugno è stato rinnovato lo stato di emergenza per la regione della Araucanía e nelle province di Arauco e Biobío.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari 

Proseguono le attività sul campo e ormai l’equipe ha visitato quasi tutte le comunità conosciute dai volontari del progetto CCP nel 2019/2020. In questo mese abbiamo avuto la possibilità di essere presenti al processo di un giovane attivista Mapuche accusato di incendio di un camion (di proprietà di un impresa forestale) durante una manifestazione a Temuco nel 2020, e dopo 2 anni di carcere preventivo scarcerato al termine del processo. Le comunità si riuniscono sempre nei pressi del tribunale per dare appoggio all’imputato, i parenti e i leader della comunità presenziano fra il pubblico. Secondo le comunità è sempre importante la presenza di osservatori internazionali durante i processi. I volontari in questo mese hanno anche approfondito e visitato alcune comunità che si battono per evitare la costruzione di centrali per la produzione di energia sul loro territorio. Per i Mapuche preservare il territorio non è solo un discorso ambientalista ma anche spirituale e religioso. Nei territori abitati dai Mapuche sono tanti i conflitti con imprese che spesso progettano impianti senza che la legge imponga una valutazione di impatto ambientale, impianti che spesso non hanno nessuna ricaduta positiva sul territorio. Il 17 di giugno i volontari erano presenti a Galvarino ad una manifestazione indetta da alcune comunità Mapuche di Galvarino, Cholchol e Nueva Imperial nella Regione Araucania per la difesa del fiume Cholchol.
Sull’affluente principale del fiume infatti incombe un progetto di costruzione di tre bacini idrici che serviranno all’irrigazione delle future monocolture di piante da frutta su cui stanno investendo alcune imprese. La marcia ha raggiunto il comune di Galvarino con l’obiettivo di ricevere risposte dal sindaco a cui è stato chiesto di unirsi alla manifestazione per provare il suo appoggio e impegnarsi a revocare il progetto.
I Mapuche si oppongono da sempre a questa economia di sovrasfruttamento del territorio e delle sue risorse che, di fatto, non portano un vero beneficio economico ai produttori. In altre regioni, più a nord, questo metodo di produzione si applica da decenni e il livello economico della popolazione non si è elevato. Sempre a giugno i volontari hanno avuto l’onore di partecipare alla cerimonia del We tripantu. Il We tripantu o "rito annuale del rinnovamento dell'equilibrio della natura" è un momento molto importante per tutti i Mapuche. Il Lof Radalko ha celebrato questa cerimonia assieme ad un’altra comunità in un terreno “in recuperazione” alle pendici del vulcano Tolhuaca conteso ad un azienda forestale per difenderlo da un progetto geotermico che deturperebbe uno dei pochi boschi nativi del territorio.
A fine giugno abbiamo salutato Margherita prima volontaria di breve periodo del progetto e Carlo che come Casco Bianco ha dato gran parte del suo tempo al tema Mapuche.