Dicembre 2022

Situazione attuale

Continua lo stato di eccezione nelle provincie di Arauco e BioBio, Nonostante il controllo costante sono molti i processi di rivendicazione territoriale che si aprono o proseguono, molti anche gli episodi di sabotaggio alle imprese forestali e in alcuni casi anche i tentavi di sgombero di comunità Mapuche che hanno avviato processi di rivendicazione territoriale.

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Il primo gennaio abbiamo visitato una piccola comunità Mapuche di Temuco che rivendica e che controlla un terreno alle porte della città. Il terreno è della famiglia da sempre e hanno molti documenti che lo comprovano, purtroppo nel periodo della dittatura, una famiglia di imprenditori cileni ha iscritto il terreno a loro nome e ora pretendono lo sgombero. Il 30 novembre, infatti, hanno visto forze di polizia, in assetto antisommossa, entrare nel terreno. Per fortuna tutto si è svolto in maniera pacifica. Dopo un paio di ore le forze di sicurezza si sono ritirate e la comunità è tornata a occupare il terreno. Abbiamo ascoltato la loro storia e il loro dolore per le piante abbattute da alcuni operai inviati da quello che per la legge cilena è il legittimo proprietario.
La comunità ha da tempo avviato tutte le procedure per riottenere la proprietà legale del terreno.
Anche a d
icembre è proseguito l’ormai consueto lavoro di presenza alle manifestazioni a sostegno dei prigionieri Mapuche nelle varie carceri. Questo mese abbiamo seguito principalmente due situazioni. La prima vede in prima linea i prigionieri della CAM (Coordinadora Arauco-Malleco) che da fine novembre hanno iniziato uno sciopero della fame per chiedere di scontare la pena in un carcere che possa rispettare la loro cultura e tradizione e dove loro possano vivere in maniera comunitaria: 5 detenuti nel carcere di Valdivia chiedono il trasferimento a Temuco, mentre 4 prigionieri nel carcere di Concepcion chiedono di passare dal carcere di massima sicurezza a quello normale. Queste richieste, affermate attraverso lo sciopero della fame, sono in linea con il rispetto della Convenzione ILO 169 sui diritti dei popoli indigeni e tribali sottoscritta anche dal Cile.
Fra le richieste dei detenuti vi è anche
quella di conteggiare nella pena a Daniel Canio, condannato per incendio di un camion e minaccia alla forza pubblica, gli anni di carcere preventivo scontati per un’accusa precedente ma che aveva visto il Canio assolto. Numerosi sono stati i presidi di fronte alle carceri di Concepcion, Valdivia e Temuco. Quando ci è stato possibile siamo stati presenti per condividere questa situazione di estrema sofferenza.

Lo sciopero della fame dura tutt’oggi arrivando a 44 i giorni. A fine anno tre dei cinque prigionieri incarcerati a Valdivia sono stati trasferiti nel carcere di Temuco ma la protesta continua finché non saranno rispettate le condizioni poste per il trasferimento di tutti i prigionieri in una situazione carceraria più rispettosa.
Il 21 dicembre,
Mijael Carbone, il portavoce della comunità di Temucuicui Tradizionale è stato arrestato con l’accusa è di essere alla guida di una presunta associazione illecita per il "furto di legname". Questo reato è perseguito con maggior vigore dopo l’approvazione della legge n. 21.488 del 29 settembre 2022 che recepisce i reati di furto di legname nel Codice Penale cileno. Questa legge è stata fortemente voluta delle imprese forestali che sfruttano da molti anni terreni reclamati dalle comunità Mapuche che spesso entrano in questi terreni prendendone il controllo e iniziandone a sfruttare le piantagioni intensive di pino o eucalipto per tentare di ripristinare un bosco nativo.
A dicembre abbiamo accompagnato degli attivisti Mapuche in una piccola ma importante attività rivolta a cani e gatti di alcune comunità. L’iniziativa aveva come scopo quello di avviare una campagna per deparassitare gli animali domestici. Anche questa iniziativa ci ha permesso di rafforzare i nostri rapporti con molte persone
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