Gennaio 2024

Situazione attuale

Il mese di gennaio in Cile si è aperto con il dibattito pubblico ancora dominato dalle ripercussioni del referendum costituzionale svoltosi il 17 dicembre e che ha visto vincere il comitato del “en contra”, lasciando in vigore la costituzione voluta da Pinochet.
Dal punto di vista della tutela dei Diritti Umani, il 3 gennaio la procura della regione centro-nord del Cile ha aperto indagini nei confronti di tre alti dirigenti dei Carabineros per la repressione, sproporzionata e contraria al Diritto internazionale, delle proteste di massa che attraversarono il Paese dal 18 ottobre al 30 novembre 2019. In quel periodo vennero feriti migliaia di manifestanti, 400 di essi con traumi oculari.
Mentre, durante la giornata inaugurale di Congreso Futuro 2024, il presidente Gabriel Boric ha annunciato che il governo ricorrerà all'intelligenza artificiale (AI) per incrociare le informazioni e individuare più di mille persone scomparse sotto la dittatura di Augusto Pinochet.
Dal punto di vista della lotta al cambiamento climatico, a gennaio il Cile è stato il primo Paese al mondo a ratificare lo storico Trattato globale per la protezione degli Oceani, approvato lo scorso marzo dalle Nazioni Unite. Il Trattato è l’accordo ambientale più significativo dopo l’Accordo sul clima di Parigi del 2015. Sono già 84 i Paesi che lo hanno firmato, Italia compresa, ma affinché entri in vigore occorre che venga ratificato da almeno 60 Stati. Sarà necessario osservare se la ratifica di questo trattato avrà delle ripercussioni positive sui settori della pesca e dell’allevamento ittico, in particolare quello della salmoneria, per il quale da tempo molte associazioni stanno denunciano da tempo gli effetti dannosi su ambiente e cittadini.
Sempre dal punto di vista ambientale, il 19 gennaio il Presidente Boric ha incontrato l'amministratore delegato di Enel Flavio Cattaneo. Sul tavolo, le sfide legate al settore energetico, con un focus sulle rinnovabili.
Per quanto riguarda invece la politica estera, il Cile ha continuato a mantenere una posizione netta riguardo al conflitto israelo-palestinese, chiedendo alla Corte penale internazionale di indagare sui possibili crimini contro la popolazione civile che Israele avrebbe commesso negli ultimi mesi nella Striscia di Gaza, oltre che sull’attacco contro Israele da parte di Hamas dello scorso 7 ottobre.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Le volontarie e i volontari di Operazione Colomba hanno seguito diversi casi di processi giudiziari nelle carceri delle regioni dell’Araucania e del BioBio. Nello specifico l’equipe ha seguito i casi di 11 prigionieri Mapuche della CAM (coordinadora Arauco-Malleco) nel carcere di massima sicurezza di Concepcion e 5 nel carcere di Temuco. Tutti loro stanno portando avanti da più di 80 giorni uno sciopero della fame, come strumento di protesta nonviolenta per richiedere migliori condizioni carcerarie: riaffermando i loro Diritti di identità e l’ottenimento di un modulo specifico Mapuche in cui poter svolgere le loro cerimonie e poter far entrare e cucinare i cibi tradizionali. Per alcuni di loro le condizioni fisiche si sono aggravate e grazie anche alla presenza di molte organizzazioni di fronte alle carceri, tra le quali Apg23 – Operazione Colomba, sono stati trasferiti negli ospedali regionali dei due capoluoghi. Nonostante questo, la direzione del carcere Temuco ha deciso di punire i 5 detenuti in sciopero della fame.
A Temuco, si è concluso con la condanna a 5 anni, un processo che vedeva come imputati due Mapuche accusati di estorsione ai danni di una proprietaria terriera di Lautaro.
Le comunità Mapuche hanno sostenuto i loro compagni presenziando fuori dal tribunale per tutta la durata del processo, sostenendo che le prove dell’accusa fossero deboli. Gli imputati erano coinvolti in un processo di rivendicazione territoriale e, a detta loro, stavano cercando un dialogo con la proprietaria del fondo tramite un mediatore.
Il 3 gennaio è stato il 16° anniversario della morte di Matias Catrileo, studente universitario di origine Mapuche ucciso da un colpo di arma da fuoco da parte di un carabineros durante una rivendicazione territoriale. Operazione Colomba è stata invitata alla presentazione del film “algun dia las raices”, che ripercorre la vita di Matias Catrileo. Il gruppo di Operazione Colomba ha conosciuto la famiglia del ragazzo, è stato un importatissimo momento di condivisione.
Il 6 e 7 Gennaio, siamo stati invitati alla prima “feria de las mujeres” (mercato artigianale) di Lautaro, accompagnando e aiutando una nostra vicina nella preparazione e nella vendita di empanadas.
Continua il lavoro costante con la comunità di Boroa, oltre al lavoro con la terra sono iniziati i lavori di manutenzione della vecchia cooperativa.
Durante il mese è stato possibile organizzare, grazie alla collaborazione con l’INDH (Istituto Nazionale dei Diritti Umani), un incontro formale con il generale dei “Carabineros” responsabile dell’ambito Diritti Umani per la “macrozona sud” per informare della nostra presenza costante di fronte alle carceri e ai tribunali.
Rimanendo costante la nostra presenza nelle carceri, abbiamo tentato di aprire un dialogo con la Gendarmeria di Temuco e Concepcion per aprire una possibilità rispetto a “visite speciali” come osservatori dei Diritti Umani nelle carceri.
In questo mese è stato pubblicato il report della visita in Cile del Relatore Speciale ONU sulla questione degli obblighi in materia di Diritti Umani relativi al godimento di un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile. In una parte si può leggere: “L’industria forestale cilena produce il 2,24% delle esportazioni mondiali di legno. Nel sud del Cile, nei territori tradizionali dei Mapuche, la biodiversità e le foreste autoctone sono state sostituite da piantagioni di monocoltura. L’approccio e la pratica dell’”estrattivismo” forestale sta avendo conseguenze profondamente negative, come il degrado del suolo, l’aridità e l’aumento degli incendi boschivi, mettendo in pericolo i diritti, gli stili di vita e i mezzi di sussistenza delle persone Mapuche”.
In questo periodo abbiamo avuto la fortuna di avere la presenza di Ettore, volontario che si è potuto fermare un mese all’interno del progetto.