Febbraio 2024

Situazione attuale

Il mese di febbraio si è contraddistinto per due avvenimenti tragici che hanno occupato lungamente le cronache locali.
Nella regione di Valparaiso un grande incendio ha provocato più di 130 morti, più di 200 dispersi, 15.000 edifici e 55.000 ettari di terreni bruciati. Ancora da verificare le cause che hanno scaturito l’inizio degli incendi, il dato di fatto è che fattori come il vento caldo, la siccità e temperature intorno ai 40 gradi abbiano favorito la propagazione del fuoco. Il tema dell’industria forestale e del sovra sfruttamento del territorio sono sempre argomenti che salgono alla ribalta in questi casi ma che sempre vengono coperti di fronte all’emergenza e alla necessità di prestare aiuto alle vittime.
Il 6 febbraio l’ex presidente cileno Sebastián Piñera, il primo capo di Stato di destra dopo la dittatura di Augusto Pinochet, è morto in un incidente mentre guidava il suo elicottero nella località turistica di Lago Ranco. Questa notizia ha per molti giorni preso le prime pagine dei media ed ha in parte oscurato la tragedia dovuta agli incendi.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

Anche il mese di febbraio è stato denso di attività per le volontarie e i volontari di Operazione Colomba in Cile.
In collaborazione con l’ufficio Apg23 presso le Nazioni Unite di Ginevra è stato prodotto un Report che è stato presentato allo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sui Diritti Culturali che farà visita in Cile ad aprile. Lo scopo del suo viaggio è monitorare buone pratiche e ostacoli alla promozione e alla protezione dei Diritti culturali. Abbiamo segnalato la violazione dei Diritti culturali subita dal popolo Mapuche, soprattutto in condizioni di carcerazione, dove lo Stato non garantisce il Diritto al mantenimento degli usi e dei costumi, delle pratiche e dei rituali, nonostante la Convenzione 169 dell’ILO stabilisca che la detenzione delle popolazioni indigene debba essere conforme alle norme culturali in vigore in ciascuna distinta comunità.


Molto legato al tema dei Diritti culturali il caso degli 11 prigionieri Mapuche, in sciopero della fame, della CAM (Coordinadora Arauco-Malleco), che il 9 di febbraio hanno visto riconosciuto l’annullamento, dalla Corte de Apelaciones (Corte d’Appello) di Concepción, del processo a Ernesto Llaitul, Ricardo Reinao, Esteban Henríquez e Nicolas Alcaman, già condannati a 15 anni di reclusione, nel novembre del 2023.
Dopo aver constatato la presenza di errori procedurali, la Corte ha revocato la sentenza del precedente processo e ha ordinato lo svolgersi di un nuovo processo. I magistrati hanno sottolineato che la condanna non conteneva “una spiegazione motivata della partecipazione degli imputati ai fatti contestati, in quanto esistono teorie alternative che non sono state sufficientemente escluse”.
Poco dopo questa notizia e al trasferimento di altri 5 detenuti mapuche dal Carcere di Concepcion alla sezione mapuche del carcere di Tempuco, i prigionieri hanno deciso di interrompere lo sciopero della fame durato 95 giorni.
Purtroppo non è stata accettata la richiesta dell’apertura di una sezione speciale per i prigionieri Mapuche a Concepcion, questo avrebbe permesso di avere forme di detenzione più rispettose della cultura e della spiritualità Mapuche anche in questo carcere.
Anche il 17 febbraio abbiamo partecipato ad una convocatoria in cui diversi rappresentanti di alcune comunità hanno discusso sulla privazione delle libertà dei Mapuche e su come offrire strumenti ed opportunità a quelli detenuti in carcere.
Parallelamente a Temuco varie comunità si sono accampate davanti al carcere a sostegno di due prigionieri Mapuche, condannati per estorsione in un caso di rivendicazione territoriale, presentando un richiesta di annullamento della condanna per mancanza di prove sufficienti, ma anche per richiedere un confronto con alcune istituzioni come la CONADI (Coorporación Nacional de Desarrollo Indígena) e Gendarmeria. Hanno chiesto e ottenuto la possibilità di svolgere la cerimonia del Llellipun all’interno del carcere, hanno lasciato il presidio con la certezza di continuare la lotta per il riconoscimento delle loro istanze territoriali e chiedendo la nullità del giudizio.
Sempre sul fronte giudiziario abbiamo partecipato all’udienza, svoltasi il 22 febbraio, dove si è discussa la richiesta di annullamento del giudizio che coinvolge un giovane Mapuche condannato per l’uccisione di un carabineros. La difesa sostiene che l’accusa si è basata su una perizia telefonica che potrebbe ubicare il condannato sia nel luogo del delitto sia nella sua abitazione.
Il 24 febbraio si è svolto un Trawun (riunione) nell’area rurale di Lautaro, in cui le varie comunità stanno cominciando a stilare un documento in opposizione ad un progetto di linea elettrica ad alta tensione che passerebbe attraverso le terre di numerose comunità Mapuche. Sempre nell’area di Lautaro abbiamo partecipato ad un festival Mapuche in cui varie comunità del territorio si sono riunite per raccogliere fondi e autosostenersi.
Continua la presenza settimanale a Boroa, dove abbiamo partecipato assieme alla comunità per la mietitura.
A febbraio, dopo aver salutato Ettore, abbiamo accolto Jacopo, che si fermerà per i prossimi 3 mesi per sostenere il lavoro sul campo. Altro piccolo arrivo in casa colomba è quello della piccola gattina Morena che ci aiuterà ad affrontare i piccoli roditori che ogni tanto ci visitano.