Tutti i miei "non sapevo"

Esistono cuori più "duri" di altri.
Più resistenti, più impenetrabili, più diffidenti.
Esistono persone, come me, che si avvicinano molto ma che difficilmente si lasciano avvicinare.
Persone che non sanno abbracciare.
Non con il corpo quantomeno, magari con le parole.
Persone che ci provano, ci provano spesso.
E si ritrovano in un movimento meccanico, rigido, che tradisce una certa dose di freddezza e imbarazzo in quel gesto così poco familiare.
E poi, invece, ci sono persone che trasmettono calore solo dal contatto con le mani.
Ci sono persone che sorridono con gli occhi e con tutto il corpo.
Che sorridono di niente, perché niente è quello che hanno.
Io ho tutto.
Più di tutto, più del troppo, più di quanto avessi mai realizzato di avere.
E sono rigida, non trasmetto calore… credo.
Però queste persone mi abbracciano.
E mi insegnano come si fa ogni giorno.
E ad ogni manina di quei piccoli esseri umani che mi ritrovo ad incontrare, la mia temperatura corporea si alza un po'.

Ad ogni "sorella", "figlia" che sento, ad ogni "voi siete la mia famiglia" il mio abbraccio diventa più naturale, il movimento più fluido.
Io non sapevo abbracciare.
E non sapevo di dover imparare a farlo.
E non sapevo nemmeno che, dopo aver deciso di partire per "far stare meglio gli altri", alla fine, sarei stata meglio io.
Atene mi sta insegnando ad abbracciare.
E più quel gesto entra nella mia modalità di accogliere l'altro, più imparo ad amare.
E no, non sapevo di non saper amare.

Maura