Dimenticati

Immagina il tuo Paese, la tua terra, la tua città, quel posto dove sei cresciuto, dove hai avuto la tua prima fidanzatina o fidanzatino, dove hai imparato a camminare e a parlare, quel luogo che chiami casa.
Lo lasceresti mai con l'idea di non tornare più?
Lasceresti tutto ciò che hai guadagnato e che possiedi?
Abbandoneresti parte della tua famiglia con la consapevolezza che probabilmente non la rivedrai mai più?
Immagina di non poter più scegliere il tuo futuro, di vederti costretto a partire, per il bene tuo e della tua famiglia.
Non hai un visto, non ti è concesso averlo, sei obbligato a intraprendere un viaggio che mette in pericolo la tua vita e quella della tua famiglia, non hai alternative.
Devi pagare molti soldi per un viaggio via terra, stipato in camion dove a malapena riesci a respirare, o via mare, prendendo un barcone con tantissime altre persone che potrebbe rovesciarsi in mezzo al mare.
Nonostante queste condizioni, questa è l'unica strada.
Immagina di sentirti fortunato perché vedi in lontananza la terra ferma, quella terra che è l'Unione Europea, quella terra che tutti ti hanno descritto come sicura, dove potrai finalmente ricominciare, dove i tuoi figli potranno avere un futuro.
Immagina di arrivare e di riuscire, dopo tanti anni, a respirare a pieni polmoni, sicuro di avercela finalmente fatta.
Poi però ti rendi conto che non è così.

Immagina di essere preso, trattato come un animale e stipato in un campo che è una prigione.
Un posto sovraffollato, dove il cibo non c'è sempre e se spesso è scaduto; dove le cure mediche non vengono garantite.
Immagina di continuare a lottare chiedendo asilo per te e la tua famiglia.
Ti viene chiesto di raccontare la tua storia, di rivivere ancora una volta ciò che hai passato. Immagina che, nonostante le difficoltà che hai vissuto e che hai raccontato, la tua domanda di asilo venga rigettata.
Non sai perché, sei sicuro che tu e la tua famiglia sareste in pericolo nel tuo Paese.
Sei di nuovo costretto a vivere nel pericolo, nell'insicurezza, senti di nuovo di non poter respirare.
Immagina di vedere i tuoi figli crescere e vedere te stesso invecchiare.
Ripensi al tuo viaggio, alle tue speranze e non sai più se davvero hai fatto bene a partire.
La tua anima sta morendo in quel campo e a volte ti chiedi se non era meglio invece morire nel tuo Paese.
Ecco questa è la storia di tante persone.
Di persone venute in Europa non per scelta, ma mosse dalla speranza di poter vivere invece che sopravvivere.
È la storia di persone spezzate e stanche.
È la storia di persone dimenticate.

C.