Agosto 2023

Situazione attuale

Pare che la pratica illegale di pushback effettuata da parte della Guardia Costiera greca nelle acque dell’Egeo sia momentaneamente ridotta e ciò ha comportato un aumento degli arrivi sulle isole. Nell’ultimo mese la popolazione delle isole è aumentata di 2.975 unità: si tratta del numero più alto registrato dal giugno 2021. Le Associazioni con cui ci stiamo confrontando attribuiscono questo mutamento all’aumento dell’attenzione sul tema, a seguito del naufragio di Pylos.
Relativamente all’isola di Lesbo si registrano massicci trasferimenti di persone con risposta positiva alla domanda d’asilo dal campo di Kara Tepe alla terraferma; in particolare, molte delle persone vengono collocate presso il campo di Malakasa. Sempre in riferimento all’isola di Lesbo, a seguito della decisione definitiva del Consiglio di Stato greco, il nuovo campo di Vastria probabilmente non potrà essere aperto.
In seguito alla morte di 18 persone migranti nell'incendio della foresta di Dadia nel nord-est della Grecia, nella regione del fiume Evros, vicino al confine con la Turchia, il Primo ministro Mitsotakis ha accusato apertamente le persone in movimento e le ONG, ritenendole di fatto responsabili dell’incendio stesso.
Si riporta inoltre un ulteriore episodio di violenza presso il campo di Ritsona, dove nella notte tra il 12 e il 13 agosto quattro persone di nazionalità congolese sono state accoltellate.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

La presenza al campo di Malakasa prosegue sia con gli incontri con le persone sopravvissute al naufragio di Pylos, sia con chi è stato recentemente trasferito dall’isola di Lesbo. Si segnala che anche al campo di Malakasa le persone che hanno ottenuto risposta positiva alla domanda d’asilo sono escluse dalla distribuzione di cibo. Per questo motivo si è provveduto, in un’occasione, a portare loro alcune buste con dei viveri.


La presenza fuori dal campo di Ritsona rimane centrale. Accanto ai consueti incontri all’esterno del campo, in questo mese abbiamo condiviso con più famiglie residenti momenti di spensieratezza, trascorrendo alcune ore al mare. Mentre l’installazione delle telecamere di videosorveglianza è stata completata, la violenza crescente all’interno del campo ha indotto alcune persone, appartenenti soprattutto alla comunità congolese, a trasferirsi ad Atene e a tornare al campo solo per confermare la propria presenza (necessaria ai fini della prosecuzione della procedura d’asilo).
Presso il campo di Schisto proseguiamo gli incontri con le persone e le famiglie. Anche con un nucleo familiare comprendente quattro bambine/i, residente in questo campo, è stato possibile trascorrere un pomeriggio di svago al mare.
Ad Atene manteniamo la presenza con le persone in movimento, anche con quelle che hanno abbandonato il campo di Ritsona, e la connessione e collaborazione con le associazioni presenti sul territorio. Nel corso del mese ci siamo recate/i in ospedale al fine di garantire alle persone un servizio di traduzione che altrimenti non sarebbe in alcun modo fornito, ostacolando di fatto l’accesso all’assistenza sanitaria.
Il viaggio di quattro giorni a Lesbo ha permesso di incontrare nuovamente le persone che conosciamo sull’isola e di condividere del tempo insieme. Il contatto con la rete associativa locale (che include Siniparxi, Rad Music, Paréa, Bashira e la parrocchia di Padre Martin) consente di monitorare la situazione sull’isola, interessata da un aumento degli arrivi (attualmente nel campo di Kara Tepe sono presenti tra le 3.000 e le 4.000 persone).