Novembre 2023

Situazione attuale

A novembre sono continuati numerosi sbarchi sulle isole dell’Egeo, in particolare Lesbo e Kos: sono state registrate ufficialmente 139 barche giunte sulle coste delle isole greche con a bordo 4.071 persone. Rispetto al mese di ottobre, gli arrivi sono diminuiti del 36,6%, ma se comparati allo stesso mese del 2022, gli arrivi sono aumentati del 117%. Dai dati forniti dalla ONG Aegean Boat Report, sono stati registrati 70 respingimenti illegali nel Mar Egeo da parte della guardia costiera greca, che hanno interessato 2.064 bambini, donne e uomini in movimento. Alcuni di questi, già giunti sulle isole, sono stati arrestati e forzatamente respinti in mare. La guardia costiera turca ha recuperato 5.041 persone alla deriva e, nel 40,2% dei casi, si trattava di persone che avevano già subito un respingimento illegale in mare da parte della guardia costiera greca. Questi casi di respingimenti illegali nel Mar Egeo eseguiti dalla guardia costiera greca costituiscono una violazione diretta non solo della legge greca, ma anche del Diritto Internazionale, delle leggi marittime e dei Diritti Umani. Le pratiche di respingimento forzato e illegale in mare sembrano essere ormai una prassi consolidata del Governo greco. Sebbene gli Stati abbiano il dovere di fornire assistenza in mare, le persone che attraversano l’Egeo in cerca di protezione sono regolarmente vittime di mancata assistenza e violenza nelle acque territoriali greche sotto forma di detenzioni informali, privazione dei beni personali e ricollocazione forzata su gommoni di salvataggio senza motore, per poi essere abbandonate alla deriva nelle acque turche.

Condivisione, Lavoro e novità sui Volontari e le Volontarie

A metà novembre sono arrivati/e ad Atene i/le volontari/e del progetto “Corpi Civili di Pace” che si occuperanno della presenza per un anno. Nelle prime settimane si sono impegnati nella ripresa dei contatti sia con le persone già seguite dai volontari precedenti, sia con le nuove incontrate durante le loro visite fuori dai campi profughi di Ritsona e Schisto. Inoltre, è stata necessaria una ripresa delle relazioni con le organizzazioni non governative, le associazioni e i collettivi presenti sul territorio, che forniscono servizi per migranti e rifugiati. Si è riscontrato un peggioramento delle condizioni di vita nei campi e del contesto migratorio nel Paese ellenico. Nelle ultime settimane raggiungere Atene per le persone che vivono nei campi sulla terraferma è diventato sempre più difficile a causa del taglio dei trasporti pubblici. Poche sono le organizzazioni e/o associazioni che riescono a presidiare i campi all’esterno per distribuire cibo e vestiti per l’inverno. La mancanza di fondi non permette alle organizzazioni di offrire assistenza legale e medica, tanto che negli ultimi mesi molte hanno dovuto chiudere o ridurre i servizi. Contemporaneamente continuano ad arrivare moltissime persone trasferite dalle isole. Di fronte a queste nuove circostanze e con l’arrivo dell’inverno che rende gli incontri fuori dai campi più difficoltosi, i volontari si stanno impegnando per trovare nuove soluzioni per proseguire la loro attività di supporto.
Continua la presenza fuori dal campo di Ritsona dove viene seguita una donna congolese con un grosso fibroma uterino che aspetta l’operazione ormai da due anni; una famiglia irachena con cinque figli e una donna vittima di violenza con un bimbo di undici mesi.
Al campo di Schisto prosegue il contatto con una donna irachena con disabilità fisica e suo figlio e una ragazza congolese malata di tubercolosi a cui è stata tolta la tutela della figlia di quattro anni.
Ad Atene vengono mantenuti i rapporti con le persone già conosciute dai volontari precedenti e con una donna siriana con tre figli piccoli che è dovuta scappare dal marito violento.