C'è un richiamo all'essenziale

Italia/Libano

C'è un richiamo all'essenziale.
Lo si vede nello stupore di quelli a cui raccontiamo la Colomba, quelli che condividono l'orizzonte dell'infinito che sta nei nostri occhi. Lo si ascolta nelle parole di un uomo e una donna che hanno voglia di raccontarti di una famiglia divisa, del sogno di tornare in una casa con un frutteto intorno che ora non c'è più, di mostrarti le cicatrici di schegge sul corpo della loro bimba di quattro anni, di una Siria più rispettosa.

Lo si tocca in un tenda di profughi che sembra non abbiano nemmeno il diritto di esistere, che sono preoccupati per l'affitto della terra che non riescono a pagare ma ci accolgono offrendoci anche quello che non possono permettersi, che ci invitano a tornare nonostante noi non portiamo altro che noi stessi.
C'è un richiamo all'essenziale che qui, e in ogni altro dove, è umanità.
Un umanità forte e chiara che mi fa soffrire davanti ad un uomo adulto, arabo, simpatico e accogliente che piange mettendoci in mano questa guerra.

Sara