...dal Libano / Primo Giorno

Speciale Libano - Siria

Anche se gli Stati Uniti non bombarderanno, la guerra in Siria non è finita.
Siamo da alcuni giorni con Operazione Colomba in Libano, a Beirut per incontrare le persone scappate dalla morte e dall'odio della guerra. Oggi abbiamo mangiato insieme ad un uomo che con la figlia in braccio vendeva penne in una strada di Beirut: sorrideva raccontando il fatto che è solo con i suoi due figli, la moglie è in Egitto, un sorriso difficile da dimenticare e da capire.
Beirut è piena di grattacieli e palazzi ma con fatica accetta il milione di profughi che l'hanno riempita.
Chissà quanto saremmo capaci di accoglierne in Italia, noi che fino a tre anni fa siamo stati il Paese che ha venduto più armi alla Siria.
Domani saremo nel campo profughi di Sabra e Chatila, in passato luogo di stragi, oggi oltre ai profughi palestinesi accoglie anche quelli siriani.
Troveremo un modo di non essere indifferenti a tutto questo dolore?
Chiudo, scrivendo da questa parte di mondo in cui convivono tante differenti religioni, con una poesia di un mistico arabo, me l'ha insegnata Eva, attivista siriana che pur potendo vivere in Italia è tornata qui.
A domani

K

Si è fatto, ormai, il mio cuore capace di ogni forma:
per le gazzelle è un pascolo, ed è convento ai monaci cristiani;
Si fa tempio per gli idoli e Ka'ba ai pellegrini;
tavola di Torà, e libro del Corano.
Seguo la religione dell'amore:
in qualunque regione mi conduca l'amore,
là si trovano il mio credo e la mia religione.
Ibn Arabi