Diario dal Libano - Giorno 9


GIORNO 9


Ciao a tutti,
Ieri siamo tornati al solito campo di Bebnine. Tra le altre storie vi racconto quello che ci hanno detto A. e K. . Ahmed è un ragazzo di 22 anni, sposato, con un figlia di due anni. Non è di quel campo, ma si è sistemato in una casa in costruzione, come molti altri (molti altri ancora li vediamo invece abitare nei garage).

A. ha ascoltato con attenzione cosa facciamo noi come Associazione, che va disarmata nei conflitti per proteggere le persone. Lui ci dice che ha disertato dall'esercito regolare siriano di Assad. Ci ha detto che non era disposto a sparare alla gente, alla sue gente, a donne e bambini.
K. è il primo uomo arabo che vedo piangere. Lo fa quando ci dice che suo figlio di 18 anni è stato ucciso. Poi continua dicendoci che lui aveva una bella casa, come una palazzina che ci indica, e ci dice “guarda cosa mi è rimasto ora”, indicandoci le tende. La sua casa è stata rasa al suolo. Ci racconta anche che i suoi bambini andavano a scuola. Che non li lasciava mangiare se prima non si lavavano le mani, che al pomeriggio facevano i compiti. “Ora guardate come vivono”, ci dice mentre ce li indica che giocano e scorrazzano nel campo. K. è arrivato da qualche mese, e all'inizio come altri del campo aveva iniziato a lavorare spalando ghiaia, ma il padrone non li ha mai pagati e hanno smesso.
Siamo tornati anche oggi al campo ma è stata un po' un'avventura. La cosa simpatica è che abbiamo iniziato a fare un po' di attività con i bambini, e abbiamo conosciuto il proprietario libanese della terra del campo (che ci saluta dicendo scherzando "sono di Napoli", parla italiano e ha parenti nelle marche!). La cosa meno bella è che la strada era chiusa di nuovo per i soliti scontri fra i quartieri alauita e il confinante sunnita di Tripoli. Ci abbiamo messo 3 ore per aggirare i quartieri con il taxi e fare neanche 20 km, passando a tratti per i campi e ingorghi tremendi. Gli scontri sono sempre localizzati ma sono stati molto duri. Oggi ci sono stati 7 morti e decine di feriti. Anche militari dell'esercito che hanno cercato di fermarli sono stati uccisi. 500 famiglie oggi sono scappate da li.
Domani se riusciamo andiamo a stabilirci in una zona vicina a Bebnine, cosi evitiamo di dover sempre aggirare questa zona. Anche ora gli spari continuano e si sentono in lontananza.
Buonanotte.

Corrado