Diario dal Libano - Giorno 27


GIORNO 27

Ciao a tutti,
oggi e' partita Teresa per l'Italia. L'abbiamo accompagnata e ora siamo a Beirut. Siamo in tre. Anche la "tempesta Alexa" e' ormai passata, lasciando il clima più caldo e soleggiato, con sollievo di tutti. Sara ha pero' nel frattempo accusato una gastroenterite, da cui comunque e' gia guarita. I carmelitani di Quabayat ci hanno ospitato nei giorni più duri e ci daranno una stanza e un appoggio gratuito anche nel futuro.

Abbiamo conosciuto meglio i nostri compagni di campo, che con il crescere della confidenza e della fiducia ci hanno detto chi sono. Sono "dom", ovvero "nawar", come si definiscono loro: zingari siriani. Non sono veri e propri nomadi, vengono da un paese vicino a Homs, poco oltre il confine, e sono venuti in Libano un anno e mezzo fa. Parlano arabo e una lingua che viene dall'indi, l' "asfur" (se abbiamo capito bene!). Loro si sentono siriani, e sono grandi fan dell'esercito libero, anche se non combattenti.
Amano Bush e considerano Obama una femminuccia, perché non ha avuto il coraggio di attaccare... Alcuni di loro come mestiere facevano i dentisti ambulanti, ma forse e' meglio dire "aggiusta-denti". Ora in pochi lavorano, in particolare i ragazzi e i giovani come garzoni o costruttori di baracche-tenda per altri profughi. Qualcuno ci sembra abbia qualche risparmio. Pero' temiamo che una giovane ragazza venga fatta prostituire dal marito...
I bambini dicono che la Siria era un paradiso. Ma gli altri profughi non li considerano siriani. Per non parlare della considerazione che i Libanesi hanno di loro...
Ieri l'altro abbiamo fatto smettere alcuni ragazzetti di Bebnine che prendevano in giro con insistenza la gente del campo.
Abbiamo continuato a seguire le vicende dell'anziana signora malata. Abbiamo trovato un ospedale e una ONG che copre il 75% delle spese, un figlio dall'Algeria ha fatto arrivare i soldi. Ma mancava il sangue... quattro sacche. Lei soffre di una grave forma di epatite. Non ci sono nessuna assitsenza sanitaria gratuita ne' banche del sangue qui. E il sangue qui deve essere per forza dello stesso gruppo: AB+. Abbiamo chiamato tutte le persone che abbiamo conosciuto qui e T., il nostro amico libanese e' riuscito a trovare due persone tramite un'Associazione. Una l'hanno trovata i famigliari e l'altra sono stato io, che ho proprio quel gruppo.
Abbiamo anche visitato un altro campo nella zona, molto ben organizzato e interessante. Ma ve ne parlerò la prossima volta...

Le foto le trovate sempre qui

A presto!

Corrado