Diario dal Libano - Giorno 39


GIORNO 39

C'è stato un nuovo attentato a Beirut, in pieno centro, che ha ucciso con un'autobomba un ex-ministro sunnita considerato moderato e diverse altre persone. Stanno riprendendo gli scontri anche a Tripoli. Oggi abbiamo fatto un'interessante riunione con tre referenti di comitati libano-siriani, di tre rispettive municipalità.

Questi comitati sono nati in 13 villaggi qui nella zona grazie al supporto di una ONG locale. Propongono progetti per gestire le problematiche concrete dell'emergenza profughi. Ma soprattutto fanno incontrare e dialogare le diverse comunità, che è una cosa molto preziosa qui. La cosa che è emersa con più forza è di nuovo che gli aiuti delle grandi ONG sono scollegati dalla gente: alcuni ricevono 4-5 volte le stesse cose e altri niente. Alle ONG serve spendere soldi: trovano più facilmente i campi di tende, mentre dimenticano le moltitudini sparse altrove... Manca una presenza sul campo che faccia da mediazione. Le tensioni fra le comunità ci sono, ma ci dicono che sono più che altro questioni personali fra individui. Vogliamo continuare a esplorare per capire meglio se possiamo entrare ed essere utili in queste situazioni.
Sicuramente quello che facciamo noi colpisce e interessa, e siamo uno stimolo e una proposta per un approccio completamente diverso.
Ci sentiamo come un ponte tra profughi e ONG, ma anche tra siriani e libanesi.
Forse qui al campo è stata proprio la nostra telefonata al proprietario della terra che ha fatto la differenza: ha deciso di non aumentare più l'affitto per le tende.
I gesti di accoglienza dei libanesi continuano a sorprenderci. Il falegname ci ha regalato un "panchetto da tenda", fatto per noi...
Con F. , la ragazza prostituita, invece è stata più dura. Ci siamo fatti vicini a lei, ma non ha mai chiesto aiuto, anche di fronte a domande esplicite. Abbiamo contattato ONG competenti, che ci hanno detto che intervengono solo per casi più gravi, perché questi sono troppo comuni... Alla fine la famiglia è stata allontanata, su pressioni dei vicini che si erano accorti della situazione, e adesso è in un altro campo.
Domani ci prepariamo al nuovo anno qui al campo, per ora sotto la pioggia e sopra al fango (speriamo non dentro!).

Vediamo che succede.
Buona notte e buon anno

Corrado