Diario dal Libano - Giorno 48


GIORNO 48

Sulla situazione generale del Libano ci ha rassicurati Lorenzo Trombetta, corrispondente dell'ANSA ed esperto dell'area. Ci ha detto che ci sono e probabilmente ci saranno altri scontri e attentati, ma per ora continuano a restare episodi circoscritti, senza una vera e propria escalation verso una guerra.

Il Libano sta dimostrando, nonostante tutto, di essere stabile ed elastico nel reggere questa situazione, a discapito di tante previsioni. Con forse due milioni di profughi, fazioni che sostengono e partecipano alla guerra in Siria su fronti opposti, gli scontri attuali sono il minimo che ci si puo' aspettare.
Le nostre esplorazioni sono continuate in altri due "campi". Il primo, gestito dal comune e' qui a Bebnine, dove ci sono 20 tende dentro un capannone. I racconti delle persone ci hanno travolto, come un fiume. Racconti di fughe di citta' in citta' prima di arrivare in Libano, di bombardamenti, di torture. E qualche lacrima per i soldi che mancano per il cibo e le medicine.
Poi siamo stati a Telabbas. Un paesino cristiano di duemila persone con accanto una strada dai cui garage spuntano ovunque profughi. Ci era stato segnalato da piu' parti come luogo di tensioni. Abbiamo conosciuto una famiglia molto simpatica e accogliente, con un vecchietto, A., che sbiascicava le parole ma comunicava molto, soprattutto la sua simpatia per Sara, che ha definito troppo giovane e bella per prenderla come quarta moglie... Loro sperano di tornare fra pochi mesi in Siria.
Bussando a una porta del paese invece ci ha aperto la figlia del prete ortodosso, R. . Anche lei ci ha raccontato le sue sofferenze e la discriminazione che vive come cristiana, la sua fatica a vivere in quel contesto, a 5 Km dal confine. Poi ci ha accompagnato da suo padre, che che ci ha ascoltato e offerto due stanze di appoggio...
Qui al campo stiamo lavorando per far andare alcuni bambini a scuola, visto che sembra ci sia la possibilita'.
Intanto un paio di sere fa mi sono gustato una serata per soli uomini: arghile, tv, te', banane e carte.
Meglio di stasera, in cui ho avuto K. ubriaco in tenda, mentre in un' altra tenda con Sara ed Elena la moglie era in lacrime.
Sempre due sere fa: una ragazzina di 13 anni a un certo punto non parlava piu'. Hanno chiamato la stregona. Il problema era che aveva visto un fantasma. Noi pensiamo piu' semplicemente che in generale sia difficile avere 13 anni, forse qui un po' di piu'...

Buonanotte da Bebnine.

Corrado