Diario dal Libano - Giorno 12


GIORNO 12 - Terzo Viaggio


"Quando parlo della Siria mi tremano le mani".
Ci dice S., mentre ci racconta della tragedia del suo Paese, vicino al castello del Krak Des Chevaliers, una zona da poco riconquistata dalle truppe di Assad.
Era un paese di 24 mila abitanti, in cui vivevano in amicizia con i cristiani.

Per la sua famiglia, musulmana, la Jihad e' lavorare, prendersi cura della famiglia e rispettare le persone. Poi sono arrivati i ribelli a reclutare, le divisioni e le bombe del regime. Una sul rifugio dei bambini.
Ci dice che erano rimasti in 500 quando gli abitanti hanno pattuito la resa e l'abbandono della citta' in cambio della vita. Ma solo un centinaio sono sopravvissuti. Nella fuga una mamma ha dovuto abbandonare il figlio ferito, e un marito la moglie.
M. era con loro, e' in Libano da pochi giorni. Ha perso 20 chili ed e' pieno di tic nervosi.
La cosa che desidera di piu' questa famiglia e' che i figli possano iniziare o finire l'universita'.

Nei prossimi giorni proveremo ad andare a vivere vicino a loro, in un garage o una tenda a Telabbas.

Mentre facevamo visite e incontri con amici e Associazioni a Bebnine e Telabbas, abbiamo passato una bella settimana con la tenda al campo dei dom di Bebnine, tra svaghi, giochi, racconti e serate insieme. Ancora una volta non e' stato facile andarmene.