Diario dal Libano - Giorno 36


GIORNO 36 - Terzo Viaggio

Qualcosa di nuovo sta accadendo.
L'ultimo periodo l'abbiamo dedicato allo stare a Telabbas, a conoscere, ascoltare e stringere amicizie con le persone, sia libanesi (musulmani sunniti e cristiani ortodossi) che siriani (sunniti). Telabbas e' come divisa in due da un confine invisibile: i crisitiani non conoscono e non frequentano la parte musulmana e viceversa. Anzi, gli uni ci dicono di stare attenti a quelli dell'altra parte, perche' sono pericolosi.

Lo spazio creato dal nostro garage e dalle nostre amicizie sta rompendo gli schemi.
Ieri ci hanno fatto visita contemporaneamente ed inaspettatamente sia l'aspirante prete di Telabbas con un giovane della parrocchia, che alcuni siriani di un accampamento vicino a noi. Dopo un attimo di sorpresa reciproca (e smarrimento nostro) hanno cominciato a parlarsi, a confrontarsi sulla guerra in Siria, che schiaccia tutti i civili in nome di poteri e interessi "superiori", e su come affrontare le spese per le trasfusioni bisettimanali che una bambina dell'accampamento deve fare a causa della talassemia.
Sono passati per visitarci e capire meglio la situazione dell'area anche membri di UNHCR, ONG libanesi e studenti universitari di Beirut (questi ultimi vivono in un'altra dimensione e non raggiungono mai queste zone).
Pochi giorni fa abbiamo improvvisato una sorta di "accompagnamento disarmato". C'era la raccolta delle patate. Qui nella zona musulmana ci sono molti campi. Funziona che un trattore con l'aratro smuove la terra e i lavoratori stagionali, in questo caso tutti siriani (pagati a giornata circa 7,5 euro le donne e 12 gli uomini) raccolgono a mano le patate. Poi passano i libanesi del posto a prendere gratuitamente gli avanzi. Infine e' il turno dei siriani. Le donne nostre vicine di casa hanno chiesto ad Agnese e Teresa di accompagnarle, perche' avevano paura. Il proprietario del terreno in cui sono andate ha sparato in aria per spaventarle... Sono rimaste grazie alla presenza delle volontarie. Addirittura il proprietario, dopo averle riconosciute ha voluto regalare loro un sacco di patate, che poi sono state divise fra tutte.
Oggi e domani saremo in visita nella valle della Beqaa, un'altra zona critica nella zona est del Libano, sempre confinante con la Siria.
Buonanotte da Beirut

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