Lui sa quanto vale la sua vita

Libano/Siria

Siamo qui per scoprire, aggiungere un pezzo al quadro delirante, dei flussi migratori.

Dove vanno i migranti? Dove va questo mondo? Dove va la società del “benessere” che abbiamo costruito?

Il sogno americano, il sogno europeo. Il sogno di chi vive l'agio sul disagio degli altri.

Il sogno del disagiato che sogna l'agio negato, costruito sulle spalle del suo disagio.

Non ha un senso. Ma come potrebbe averlo? Si vedono solo le conseguenze, non ci si chiede perché, non ci si chiede che cosa abbiamo sbagliato.

Soul cerca una vita migliore, una good life e ha rischiato la vita pur per cercarla.

Lui sa quanto vale la sua vita, perché l'ha rischiata decine di volte, ma non si arrende.

Ma è davvero la nostra vita occidentale la buona vita che merita?

Quello sguardo l'ho già visto, lo riconosco subito. Non è ancora frustrato, non è ancora deluso.

Il suo viaggio non è ancora finito. Ma una parte del suo sguardo è già offuscato. Sembra quasi dire “è tutto qui? E' questo quello che cercavo? E' davvero questo il motivo per cui ho rischiato la vita?”.

Dal Senegal alla Libia, nell'inferno della guerra.

Dalla Libia alla Turchia fino alla Grecia.

Poi finalmente in Macedonia, a un passo dal sogno europeo.

Dal confine a un campo per stranieri. Una prigione. Trattamenti inumani e degradanti. Ma è finita. Ore è in un campo per richiedenti asilo, a Skopje, in attesa di riprendere il viaggio. In attesa che il sogno, diventato incubo, possa tornare a colori.

L'ho già visto quello sguardo, negli occhi di chi ce l'ha fatta. Occhi neri e profondi. Occhi vivi di chi sa quanto vale la vita, perché l'ha rischiata troppe volte.

Occhi scuri di delusione. “Tutto qui?” - sembrano dire.

In attesa di un documento in un ennesimo luogo di passaggio.

Passaggio che diventa vita. Vita in attesa di essere riconosciuto come essere umano. Una vita migliore.

Un sogno.