Chi dice umanità cerca di ingannarti

Libano/Siria

La nostra abitudine a semplificare tutto ciò che ci circonda, dividendo il mondo tra bello e brutto, tra buono e cattivo ci suggerisce di prendere sempre una posizione chiara e risoluta su qualsiasi tipo di questione.
Ogni volta che un Paese interviene in un conflitto si richiama sempre un indefinito interesse dell'umanità nel suo insieme.

Le notizie degli ultimi giorni ci riportano ai bombardamenti russi, a 130 morti in nome della lotta al terrorismo islamico; ci riportano anche a dei negoziati di pace che cercano di coinvolgere tutte le forze in campo: gli immancabili Stati Uniti, Arabia Saudita e Turchia da un lato, Assad, Russia e Iran dall'altro. La scelta sembra di nuovo essere manichea: terrorismo o stabilita, umanità o atrocità, dittatura o democrazia.
La mia realtà mi riporta però all'interno di una tenda nel campo profughi di Tel Abbas. Bevendo il decimo tè della giornata, ascolto i racconti di due personaggi che hanno guidato quel movimento spontaneo che ha cercato di portare in primo piano le speranze della gente comune che finalmente poteva emergere da uno Stato diviso tra ingerenze occidentali e ambizioni di piccoli, ma potenti, gruppi di potere. Lontani da una Patria che li ha cacciati, insieme ad altri milioni di siriani che credevano negli stessi ideali di giustizia e uguaglianza, oggi vivono in clandestinità in uno Stato che non gli garantisce un'identità, un lavoro, un'abitazione stabile, che molto semplicemente non gli permette di essere umani.
La loro voce è la voce di un popolo che credeva che un cambiamento fosse possibile. E che invece si ritrova senza niente, senza passaporto, senza casa, senza presente ne' futuro. Milioni di persone attaccate a un filo, c'è chi spera di partire per l'Europa e chi spera nella fine del conflitto per tornare in Siria.
Ma di tutto questo nei nostri discorsi e nelle nostre percezioni non c'è traccia. Rimangono Assad o l'Isis. Obama o Putin.
E in tutto questo abbiamo smesso di considerare l'umanità di 7 milioni di persone.
N.